tra arte e consapevolezza
One Ocean Foundation – Communications
Con lo spettacolo AquaTheatre, ai Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, dove è stato registrato il tutto esaurito con oltre mille spettatori, si conclude la seconda edizione della One Ocean Week Milano ‘23, settimana speciale di eventi e incontri con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e sensibilizzare aziende, giovani e il grande pubblico sul valore del mare, sulla Blue Economy e sul ciclo dell’acqua e di rendere la città di Milano sempre più leader nella sostenibilità.
Ideata e organizzata da One Ocean Foundation in collaborazione con il Comune di Milano, l’iniziativa ha dimostrato nell’edizione di quest’anno come scienza e arte possano diventare potenti strumenti per sensibilizzare le persone sulla tutela dell’ambiente.
Scienza e cultura che da sempre infatti hanno un legame profondo con il mare e che hanno guidato gli eventi di questi giorni, in cui l’oceano è stato celebrato come elemento fondamentale della vita dell’uomo, nella storia e nella ricerca della bellezza. Un approccio che ha permesso di coinvolgere il pubblico in modo tanto cognitivo quanto emotivo.
One Ocean Week che è cominciata proprio giovedì 8, giornata mondiale degli Oceani, con il primo Summit sulla Blue Economy dedicato alle potenzialità che possono essere espresse dall’approccio integrato tra lo sviluppo economico e la corretta conservazione degli oceani.
Un incontro di rilevanza globale che ha riunito leader mondiali nel campo della scienza, dell’imprenditoria e delle
istituzioni per discutere l’importanza di una gestione sostenibile delle risorse marine per il benessere delle generazioni future, sottolineando l’importanza di trasformare l’economia in modo tale da preservare e valorizzare gli ecosistemi marini e di coinvolgere le imprese in questo processo, creando al contempo opportunità di business in armonia con l’ambiente.
La settimana è stata chiusa dallo spettacolo Aquatheatre, realizzato presso il Teatro Franco Parenti, uno dei teatri d’eccellenza oggi più all’avanguardia d’Europa e interpretato da Alessio Boni e Lucia Mascino, che ha rappresentato un momento culturale evocativo e di valore e che, attraverso la danza, la prosa e la musica ha trasportato il pubblico in un viaggio immersivo e sensoriale nell’universo degli oceani, stimolando riflessioni sulla bellezza, la fragilità e l’importanza dell’acqua nella vita umana.
Uno spettacolo multidisciplinare in cui Pascoli, Baudelaire e D’Annunzio hanno dato voce attraverso gli attori a un oceano senza tempo, dimostrazione di come l’arte possa comunicare messaggi profondi e coinvolgere il pubblico in modo emozionale, stimolando una maggiore consapevolezza su come la tutela del mare debba riguardare tutti noi.
La potenza dell’arte risiede infatti nella sua capacità di connettere le persone su un piano emotivo, stimolare la riflessione e aprire nuovi orizzonti di comprensione. Attraverso la bellezza dell’arte e la forza evocativa dello spettacolo teatrale, l’oceano è diventato coinvolgente protagonista e dove gli attori ne hanno interpretato il mito come vita, trasmettendo al pubblico un senso di meraviglia e ammirazione per la sua bellezza e fragilità.
Un’iniziativa unica e inedita, che ha visto arte e cultura diventare quindi strumenti per creare consapevolezza e promuovere un cambiamento di atteggiamento verso l’ambiente e gli oceani, trasmettere messaggi significativi e
stimolare un cambiamento positivo nelle nostre azioni quotidiane, dimostrando come la conoscenza possa essere un efficacissimo acceleratore di trasformazione sociale.
One Ocean Foundation, attraverso la partnership con Green Future Project, calcolerà la propria impronta carbonica derivata dall’organizzazione dell’intero evento e ha deciso di compensarla attraverso un progetto di riforestazione di praterie di Posidonia Oceanica.
Il progetto, che ha preso avvio a Bergeggi, mira al ripristino di questi preziosi ecosistemi marini, essenziali per l’equilibrio di tutto l’habitat. Chiunque avrà la possibilità di investire nel progetto tramite la piattaforma di Green Future Project.
Giuliano Luzzatto