Finalmente, dopo i tre anni di Covid, riparte l’attività della Compagnia Teatrale dell’Asino Verde di ANFFAS Desenzano & Viandanze, con un nuovo spettacolo dal titolo “ALLEGRO NON TROPPO”, messo in scena all’interno della rassegna estivaLune di Teatro.
Siete tutti invitati a partecipare a questo evento e a divulgare…
Ingresso ad offerta libera e inizio spettacolo h 21:15
Lavorare con degli Asini Verdi, femmine o maschi che siano, è quasi sempre un’avventura. Si ha a che fare con una leggenda, l’Asino Verde, una favola dal sapore arcaico, contadino: l’asino Verde, quell’animale che puoi vedere soltanto se guardi. Ma bastasse uno sguardo, no; s’ha da guardare bene, a fondo, s’hanno da valutare i dettagli, le differenze. Solo allora nell’indistinto si comincia a distinguere l’Asino verde che bruca solitario nel prato verde. E se ti garba rivolgere lo sguardo all’interno, riesci a vedere anche l’asino verde che sei, che siamo. Ma cosa siamo? e perché? e se perché, dov’è? Eccolo di nuovo sfuggito alla nostra vista. È così: non puoi distrarti. Dunque, niente distrazioni, eccoci qua, noi, branco di asini a cercare ancora e ancora di dare forma ai nostri riti, i nostri simboli, i nostri conflitti, alle necessità, ai desideri, alle paure, alle voglie, alle toglie, alle taglie. Andiamo da una Media all’Extra Large ma siamo in grado di offrire anche una Super Small. Colorate di una decisa tonalità pastello, le taglie le abbiamo indossate e, fatto un appello identitario, ci siamo messi a mò di anfiteatro. Uno scambio di pensieri frontale e il caravan serraglio si mette in moto: una processione di asini che dopo essersi consultata, avere scambiato per induzione pensieri e sensazioni, parte per un chissà dove.
Accade che ci sia una sola sedia sul treno per chissà dove; ne consegue una gara, per accaparrarsela. Quelli che rimangono avranno pure il diritto di consolarsi, no? E lo fanno, sì lo fanno, cercandosi l’anima gemella. Si accoppiano e, guidati da un esperto pilota (Lindberg) riprendono il viaggio fra cielo e terra, terra e cielo che poi sono uno lo specchio dell’altra. Il viaggio, è risaputo, cambia, trasforma e le coppie, in questo mare infinito di gente, scoppiano e va a finire che ci si ritrova da soli come cani a camminare sul proscenio della vita con una valigia, un ombrello, un cestello per picnic, una coperta, una rosa, un foglietto!
E se proprio quel foglietto fosse la salvezza?
E se mettessimo su casa?