Dopo aver navigato in tutto il mondo e superato una sfida dopo l’altra, 11th Hour Race Team è in viaggio verso Genova da vincitore della The Ocean Race.
Giovedì 29 giugno, la Giuria Internazionale di World Sailing ha assegnato al team 4 punti di riparazione, sulla base dei risultati ottenuti finora nella regata, che lo hanno portato in vetta alla classifica, che vede 11th Hour Racing Team con 3 punti di vantaggio su Team Holcim-PRB al secondo posto, Team Malizia al terzo, Biotherm al quarto e GUYOT environnement – Team Europe al quinto..
11th Hour racing diventa così il primo team battente bandiera statunitense a vincere la regata e la velista Francesca Clapcich, che dunque sarà la prima atleta in assoluto, nei cinquant’anni di storia, a raggiungere questo obiettivo incredibile.
“Sono assolutamente estasiato”, ha commentato lo skipper Charlie Enright (USA). “Questa regata ti coinvolge in tutti i sensi: emotivamente, mentalmente e fisicamente. Sono incredibilmente orgoglioso di tutto il nostro team che ha lavorato instancabilmente per tre anni per arrivare a questo punto. Ci sono stati momenti alti, alcuni incredibili, ma anche bassi che ci hanno messo a dura prova, eppure ne è valsa la pena per avere questa notizia oggi”.
Parlando da bordo di Mālama mentre il team era in trasferimento verso Genova, lo skipper Charlie Enright (USA) ha commentato: “Quando abbiamo lanciato la nostra campagna nel 2019, non avremmo mai immaginato che si sarebbe conclusa in questo modo. Qualsiasi velista vi dirà che vuole vincere le regate in acqua e non in sala giuria, e dopo aver vinto tre tappe consecutive ci sentivamo straordinariamente forti e fiduciosi per l’ultima tappa. Siamo soddisfatti della decisione della giuria, anche se avremmo voluto avere la possibilità di lottare per questa tappa finale in acqua, perché Holcim-PRB è stato un concorrente eccezionale e ci ha spinto ad andare fino in fondo”.
“Essere la prima squadra statunitense a sollevare questo trofeo è un onore eccezionale, e condividere il messaggio e mostrare l’azione e l’innovazione per la salute degli oceani ha reso questa campagna davvero d’impatto e globale. Non è il modo in cui l’avrei pensata, ma la vittoria è comunque dolce”, ha concluso Enright.