Mentre otto concorrenti si preparano a partire da A Coruna il 28 ottobre prossimo, i sette navigatori in mare fanno grandi progressi sulla rotta dei loro sogni, con qualche piccolo incidente di percorso.
Dafydd Hughes che ha aperto la rotta alla flotta della Global Solo Challenge con la sua partenza del 26 agosto, ha collezionato il 23 ottobre, dopo quasi due mesi in navigazione, un altro importante traguardo: il passaggio per il primo grande capo, Capo di Buona Speranza, porta virtuale del Grande Sud. Lo skipper gallese ha dimostrato grande maestria nel condurre il suo Bendigedig, un S&S34, superando abilmente le sfide dell’Atlantico, come la zona di convergenza intertropicale e l’alta pressione di Sant’Elena.
Dafydd Hughes ha collezionato “un’altra pietra miliare di cui gioire, ma la mia attenzione si è già spostata verso l’obiettivo successivo: l’arcipelago delle isole Kerguelen, prima di raggiungere Cape Leeuwin, a sud dell’Australia”, racconta Dafydd. “Sto bene sia psicologicamente che fisicamente. Bendigedig continua a prendersi cura di me in modo eccezionale, e sto cercando di fare altrettanto per lei. Mi concentro solo su come navigare al meglio. Sono contento di aver passato Capo di Buona Speranza, performance che pochi navigatori hanno realizzato in solitario. Ora navighiamo in pieno oceano del sud ed è interessante perché tutti i modelli del vento sono cambiati.“
Pochi giorni prima del suo exploit, però, aveva subito un piccolo infortunio. Di notte, spinto da una cima in movimento, ha battuto la testa contro un winch in un mare molto confuso, provocandosi una ferita sopra l’occhio destro. In consultazione con la sua compagna infermiera che gli dava indicazioni da terra, ha applicato sul taglio dei punti di sutura adesivi.
Joanna Hughes, la compagna di Dafydd ci racconta come sta gestendo questo periodo di lontananza da Dafydd e come hanno affrontato insieme l’emergenza medica: “Cerco di impegnarmi con il mio lavoro, mentre Dafydd è via. Ho deciso che stare da sola in casa non è salutare per me; quindi, gestisco i social del Team Bendigedig tra un turno e l’altro in Pronto Soccorso. Questo mi permette anche di non entrare nel panico quando accadono degli incidenti, come quello di venerdì notte. Dafydd ha gestito bene l’imprevisto e si è messo subito in contatto con me via e-mail per informarmi e mandarmi delle foto del suo incidente. Credo che abbia fatto un ottimo lavoro nel medicarsi da solo.
È stata anche una lezione importante per fare ancora più attenzione affinché non accadano altri incidenti. Dafydd si mantiene in contatto con la famiglia ma capisco che, a volte, non si fa sentire perché è molto occupato. Quando ha fatto la sua qualifica di 2000 miglia per la GSC, ero preoccupata. Un suo caro amico mi ha consigliato di tranquillizzarmi, altrimenti le cose sarebbero state più difficili e non era un comportamento produttivo né salutare per entrambi. Quindi continuiamo ad affrontare le sfide man mano che si presentano. L’obiettivo è finire la GSC e navigare con questa idea senza spingere troppo Bendigedig. Dafydd è di buon umore e ogni traguardo che raggiunge rinnova la sua motivazione a continuare. Apprezzo veramente seguirlo nel suo viaggio.”Philippe Delamare, a bordo dell’Actual 46’ Mowgli, mantiene la prima posizione, in termini di tempo d’arrivo stimato. Venerdì 20 ottobre nel tardo pomeriggio ha passato l’equatore, settima volta per questo esperto navigatore francese che ha festeggiato con un brindisi a Nettuno e un piccolo aperitivo con delle patatine fritte che ha portato per i momenti speciali. Delamare sta navigando nell’ultima sezione degli alisei di sud est che progressivamente ruoteranno verso est. Prima di trovare i venti portanti dell’oceano del sud, dovrà affrontare un’altra zona di transizione e potrebbe registrare un rallentamento di alcuni giorni.
Philippe Delamare racconta in un messaggio di lunedì: “Da quando ho superato l’Equatore e persino uno o due giorni prima, la mia rotta si è polarizzata da nord a sud! Navigo di bolina, mantenendo una rotta il più dritta possibile, ritmando le mie giornate tra prendere e lasciare una mano di terzaroli a seconda dell’intensità del vento. In realtà, il vento è relativamente stabile, ma sono proprio al limite della zona di transizione.
La vita a bordo e l’avanzamento procedono in modo regolare, ne approfitto per riposarmi, controllare tutti i dettagli della barca e ottimizzare le impostazioni del mio pilota automatico che ho soprannominato Kotic, un omaggio alla coraggiosa protagonista del romanzo “La foca bianca” di Rudyard Kipling.
L’obiettivo di questo periodo è cercare di recuperare il tempo perso a causa delle condizioni meteorologiche disastrose dopo Capo Verde. Tuttavia, l’intenso calore unito all’impossibilità di aprire gli oblò per non rischiare di bagnare tutto all’interno, è la parte più fastidiosa.
A, volte, gioco a carte con i miei amici Mowgli, Ouistiti e Pulpi il polipo che mi accompagnano in questo viaggio (vedi foto!) e fa bene al morale perché sto vincendo 10 a 0!
Ancora alcuni giorni così, poi dovremo negoziare il passaggio dell’anticiclone di Sant’Elena, ma superato questo ostacolo potremo finalmente spiegare le vele! Non vedo l’ora di essere nel Sud! Anche se si rischia di restare delusi…
Quando navigo, sono un po’ nel mio mondo e felice di esserlo; quindi, in generale non ho molta voglia di comunicare, anche se mi fa piacere che in tanti mi seguano, sostenendo la mia sfida.”
Édouard De Keyser a bordo del suo SolarWind, dopo aver passato con successo l’equatore, venerdì 20 ottobre nel tardo pomeriggio, ha dovuto prendere la difficile decisione di dirigersi verso il Brasile per cercare di risolvere le innumerevoli avarie che sta vivendo a bordo. Ieri pomeriggio, lo skipper belga ha raggiunto la Marina di Jacaré a Cabedelo, vicino a João Pessoa. Subito si è rifornito d’acqua perché il suo dissalatore aveva smesso di funzionare e sta organizzando delle riparazioni che non avrebbe potuto fare in mare e in navigazione. In questo caso, in applicazione del regolamento della GSC, Édouard dovrà ripartire da Cabedelo entro il 18 novembre per avere ancora sufficiente margine per doppiare Capo Horn prima del 31 marzo 2024 e il deteriorare delle condizioni dovute all’arrivo dell’autunno australe.
Ecco cosa racconta De Keyser nel suo diario di bordo del 22 ottobre: “Tre giorni fa uscivo dalla zona di convergenza intertropicale, malconcio, come la mia barca. Per proseguire la mia rotta verso sud, dovevo veleggiare di bolina tra le onde formate degli alisei del sud-est. Ho dovuto ridurre la randa perché la situazione era difficile, ma la mano di terzaroli si è rotta, come già altre cime a bordo. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Allo stesso tempo, il mio dissalatore, quell’attrezzo magico che fornisce acqua dolce dall’acqua salata del mare, si è rifiutato di funzionare. Altri allarmi hanno cominciato a suonare, allertandomi che la carica delle batterie stava finendo. È stata una notte impegnativa e ho virato di 35° a ovest per proteggere la barca dalle onde, pensando anche al Brasile come possibile destinazione.”
Lo skipper , infine, ha deciso di optare per questa soluzione, anche per il monito di un amico: “Niente vale più della vita, senza la vita non c’è niente.”
Resta il “Sogno di arrivare a capo di Buona Speranza il 24 novembre, accolto da Kirsten Neuschäfer, vincitrice dell’ultima GGR, per un grande spettacolo.” Quindi l’avventura prosegue con l’idea di rifornirsi d’acqua, fare qualche riparazione e ripartire verso il primo grande capo da doppiare.
Louis Robein, a bordo di Le souffle de la mer III, sta affrontando la zona di convergenza intertropicale che in questa stagione si trova tra i 5-7 gradi nord. Louis, a 6° nord, si trova nel mezzo e lavora incessantemente per far proseguire la sua barca nelle arie leggere e i venti incostanti. Anche per lui non dovrebbe presto finire questo difficile passaggio con l’entrata nella zona favorevole degli alisei di sud est.
Una bella notizia giunge da terra, dalla Francia dove la classe CM1 di Madame Nathalie Roussel della scuola Allonzier la Caille ha iniziato a seguire l’evento, “non si è mai troppo giovani per seguire la GSC” e in particolare la navigazione di Louis per sostenerlo nella sua sfida. I bambini sono interessati ed appassionati, nonostante la scuola si trovi ben lontana dal mare nella regione francese dell’Haute-Savoie. Grazie anche all’amica di Robein, Gisèle D’Hoine che ha fatto conoscere questo progetto alla maestra!
Quanto ai tre concorrenti partiti sabato scorso, i tre skipper stanno tenendo un buon passo e mentre MacBrien aveva optato per allargarsi più ad ovest per andare incontro al fronte freddo ed incontrare i venti portanti da nord-ovest, Nadvorni e Känsäkoski sceglievano di rimanere in rotta verso sud-sud-ovest.
Pavlin Nadvorni ha subito preso un buon ritmo di vita in mare, sintonizzandosi sul respiro dell’oceano che tanto è consono al suo modo di sentire e d’essere. Ecco le sue prime impressioni: “Che sollievo tornare in mare aperto! Dopo tanto tempo passato tra le liste dei lavori che sembravano infinite, preoccupazioni, cercando di equilibrare lavoro, barca e famiglia. Ad un certo punto avevo anche messo in dubbio la mia decisione di partire. Ma quando, giunto a A Coruna, al momento della partenza, ho finalmente sentito alla radio la voce di Marco Nannini, l’organizzatore della GSC che annunciava: “Partito!”, ho provato un grande sollievo.
Adattarmi alla vita a bordo non è difficile per me, anzi è piuttosto un ritorno al mio ambiente naturale. Una dimensione parallela che mi appartiene che, con la sua semplicità e autenticità, aveva conquistato il mio cuore tanti anni fa e lo tiene ancora stretto. Cosa potrebbe esserci di più semplice e allo stesso tempo di più magnifico della Natura, di una barca in mezzo all’oceano e di una persona che si sente privilegiata di essere una minuscola particella in questa grandezza.
Dal punto di vista della competizione, la rotta dalla linea di partenza a Finisterre è stata tattica. Quello che mi mette a dura prova è la mia mancanza di pazienza quando il vento cala. Dicono che i bravi marinai si riconoscano nelle regate in assenza di vento, allora io non sono tra loro. Navigare arrancando in 3-4 nodi di vento, al confine della zona di separazione del traffico marittimo, non è mai stata la mia idea di divertimento.
Comunque, una volta entrati i tanto attesi venti da NW, dopo la seconda notte in mare, passata a strambare diverse volte per sfruttare al meglio il vento che cambiava continuamente di direzione sotto le nuvole basse, piene di pioggia battente, la routine del sonno è tornata. Ho ricominciato a preparare dei buoni pasti caldi. Il sole che è uscito questa mattina, asciugando il ponte, mi è sembrato un premio.
Le buone velocità registrate nei primi giorni, tra 7 e 11 nodi, senza troppi sforzi per la barca (e lo skipper), potrebbero valere un brindisi con un buon bicchiere di vino rosso… Per qualche motivo, sento che questo completa perfettamente l’inizio di questa avventura unica nella vita.”
William MacBrien e Ari Känsäkoski non hanno ancora comunicato il loro stato d’animo, sicuramente concentrati in questi primi giorni in mare, ed entrambi stanno conducendo una buona performance, iniziando al meglio la loro avventura alla GSC.
La prossima partenza da A Coruna è prevista per sabato 28 ottobre, condizioni meteorologiche permettendo, e saranno otto gli skipper a mollare gli ormeggi. Nella flotta dei Class 40, Cole Brauer su First Light, François Gouin su Kawan 3, David Linger su Kaloa Maoli, Juan Merediz su Sorolla, Riccardo Tosetto su Obportus ed, infine, Kevin LePoidevin sull’Open 40 Roaring Forty, il cui arrivo da Falmouth, nel Regno Unito, dove era stato costretto a spostarsi a causa di problemi di permanenza col visto turistico in Spagna, è previsto per mercoledì 25 ottobre, nel pomeriggio. Ronnie Simpson sul suo Open 50’ Shipyard Brewing e Alessandro Tosetti sull’ULDB 65’ Aspra completano la lista di concorrenti pronti a partire.
Per restare aggiornati sulla posizione dei concorrenti, è disponibile il tracker sul sito della GSC : https://globalsolochallenge.com/it/tracker/ oppure scaricando l’app “YB Races” che permette di seguire le posizioni dal cellulare.
La Global Solo Challenge ha preso il via il 26 agosto. Dato il suo formato unico, i 20 skipper iscritti partiranno in partenze scaglionate nel corso dei prossimi quattro mesi, a seconda delle prestazioni delle loro imbarcazioni.
Per ulteriori dettagli sulle date di partenza di ogni skipper, si prega di visitare questo link sul sito dell’evento: https://globalsolochallenge.com/it/date-di-partenza/