Nonostante l’inedito contesto sanitario che ha comportato sfide uniche, la nona edizione del Vendée Globe è stata un successo senza precedenti, capace di ispirare, unire e coinvolgere un pubblico più vasto che mai.

Poiché il Vendée Globe è un’avventura straordinaria, siamo abituati a parlarne in termini «eccezionali», ma questa edizione lo è stata davvero e, se pensiamo alle restrizioni dovute alla pandemia, alla chiusura del villaggio e alla partenza senza pubblico, lascerà certamente il segno nella storia dell’evento

La prima sfida è stata organizzare la partenza: per riuscirci abbiamo costantemente aggiornato i protocolli relativi al Village, adattandoli a una situazione in continua evoluzione e stilato regolamenti che garantissero la sicurezza del personale, dei visitatori, degli skipper e dei team, fino alla spiacevole ma necessaria decisione di organizzare la partenza “a porte chiuse”. Il 93% dei visitatori ha riferito di essersi sentito al sicuro grazie ai protocolli sanitari messi in atto.

Considerando il quadro generale, è stato un anno difficile per i team i quali, nonostante la cancellazione di due regate transatlantiche preparatorie, hanno comunque svolto un ottimo lavoro di messa a punto e ottimizzazione, affinché le barche fossero competitive e affidabili. La nona edizione ha dimostrato i grandi progressi fatti dalla flotta IMOCA in termini di velocità, prestazioni, resistenza e la regata è stata all’altezza della grande sfida che aveva davanti, regalando emozioni dal primo all’ultimo momento, con distacchi ravvicinati e la flotta sempre compatta.

IL REPORT SPORTIVO: Un’edizione spettacolare

NUMERI RECORD ALLA PARTENZA E ALL’ARRIVO.

Anche se il record di velocità non è stato battuto, questa edizione è comunque da primato, avendo registrato il maggior numero di adesioni (37 candidati contro i 34 del 2016, e 33 partiti contro i 30 del 2008), la maggior presenza femminile (6 donne contro le 2 del 2012), e il più grande numero di finisher: 25 in gara e 2 fuori classifica.

Da notare anche il record femminile stabilito da Clarisse Crémer in 87g 02h 24m 25s, che ha migliorato di 7 giorni quello di Ellen MacArthur del 2001.

LE CONDIZIONI METEO AZZERANO LE DIFFERENZE DI ETA’ TRA LE IMBARCAZIONI

Approdati al Vendée solo 4 anni fa, i foil erano la grande incognita di questa edizione. Le barche di ultima generazione, infatti, erano state pensate e costruite attorno a queste derive, ma nessuno sapeva bene cosa aspettarsi. I foil di ultima generazione hanno certamente dimostrato le loro potenzialità, anche se non al 100%: Charlie Dalin, infatti, è stato il primo a tagliare il traguardo e Thomas Ruyant è arrivato quarto, prima che fosse applicata la compensazione concessa ai soccorritori di Kevin Escoffier. I due skipper a bordo di IMOCA di ultima generazione, hanno avuto entrambi problemi con i foil di sinistra, cosa che ha dimezzato le potenzialità delle loro imbarcazioni; però, quando le condizioni e la rotta hanno permesso di “sfruttare” i foil di dritta, la differenza – in termini di performance – con il resto della flotta è stato evidente.

Alcuni skipper che montavano foil di ultima generazione sono stati costretti ad abbandonare la regata prima di vederli realmente all’opera (Nicolas Troussel – Corum, l’unico ad aver disalberato, Sébastien Simon – Arkéa Paprec, dopo una collisione con un UFO e Alex Thomson – HUGO BOSS, per vari problemi strutturali), e altri sono stati penalizzati da cause esterne alle derive (L’Occitane en Provence di Armel Tripon, DMG Mori di Kojiro Shiraishi e CHARAL di Jérémie Beyou, costretto a tornare a Les Sables per effettuare delle riparazioni e ripartire 9 giorni dopo gli altri).

La vela oceanica foiling è solo all’inizio e il Vendée Globe che si è appena concluso, darà ai progettisti un ottimo feedback.

Un discorso a parte meritano le barche di vecchia generazione, ottimizzate per l’edizione 2020, che hanno conquistato il podio o comunque la top ten, dimostrando di non avere niente da invidiare alle “cugine” più giovani. Soprattutto in condizioni dure.

Questa edizione del Vendée Globe, infatti, è stata particolarmente difficile da un punto di vista meteo e la flotta ha dovuto affrontare una serie di difficilissime prove sin dalla partenza (la tempesta Theta a Capo Verde, l’estensione dell’alta pressione di Sant’Elena all’estremo sud dell’Atlantico – che ha rallentato l’uscita dei leader nella corsia veloce verso est -, zone di alta pressione e di venti leggeri negli Oceani del Sud, mari molto formati e confusi nel Pacifico e, soprattutto, un lungo periodo di venti leggeri nel Pacifico subito dopo Natale. Queste situazioni hanno mantenuto la flotta compatta e hanno permesso grandi rimonte. Gli IMOCA di vecchia generazione hanno tenuto il passo, dimostrandosi altamente affidabili e performanti.

Questa edizione, inoltre, ha registrato il più basso tasso di abbandoni (solo il 24% rispetto al 37% con 9 ritiri su 24 partenti nel 2000) – e delle ottime posizioni in classifica finale delle barche generazione 2016 e 2008.

  • Yannick Bestaven (Maître CoQ) ha vinto il Vendée Globe su una barca del 2016
  • Louis Burton ha conquistato il terzo posto su Bureau Vallée 2, (ex Banque Populaire) di Armel Le Cléac’h, vincitore nel 2016
  • Jean Le Cam ottiene il 4° posto sul suo daggerboard 2008 Yes We Cam
  • Boris Herrmann, a bordo di SeaExplorer – Yacht Club de Monaco, una barca foiling del 2016, sarebbe finito sul podio del Vendée Globe se non avesse urtato una barca da pesca all’arrivo
  • Infine Damien Seguin, il primo skipper disabile nella storia della regata, con il suo IMOCA del 2008 daggerboard, ha ottenuto un formidabile 7° posto, davanti al foiler più recente di Giancarlo Pedote, e a quelli di Benjamin Dutreux e Maxime Sorel.

Nella top 10 ci sono 2 foiler di ultima generazione, 4 foiler di generazione precedente e 4 daggerboard

UN FINALE INCREDIBILE CHE ESALTA I VALORI DELLA REGATA E NE ACCENTUA IL CARATTERE INTERNAZIONALE

Il salvataggio di Kevin Escoffier da parte di Jean Le Cam – con l’aiuto di Yannick Bestaven, Boris Herrmann e Sébastien Simon – ha confermato quanto possa essere rischioso un giro del mondo in solitario e, contemporaneamente, è stato un perfetto esempio della grande solidarietà tra i velisti; dall’altro lato, le compensazioni assegnate agli skipper interessati hanno avuto un discreto impatto sulla classifica finale.

  • Boris Herrmann è il primo skipper tedesco a partire e a terminare la regata
  • Kojiro Shiraishi è il primo skipper asiatico e giapponese a terminare la regata
  • Ari Huusela è il primo skipper finlandese e nordico/scandinavo a partire e a terminare la regata 

START VILLAGE: 200.000 visitatori più che soddisfatti

Nonostante le restrizioni dovute alla crisi pandemica e le misure di distanziamento sociale, il Villaggio ha registrato 200.000 visitatori in 13 giorni, dal 17 al 29 ottobre (data del 2° lockdown nazionale).

Abbiamo accolto 15.000 visitatori al giorno con una capacità di 5.000 persone alla volta. Quasi il 60% di loro proveniva da aree diverse dalla Vandea.

Abbiamo messo in atto un protocollo rigoroso, con registrazione online obbligatoria, e abbiamo avuto un tasso di riempimento del 98%, con visite della durata media di meno di 3 ore.

La buona notizia è che il 97% dei visitatori si è detta molto soddisfatta del servizio di biglietteria elettronica.

Il 93% dei visitatori ha ritenuto che le misure sanitarie fossero sufficienti; oltre il 95% le ha accettate molto bene.

Un enorme ringraziamento va ai 285 volontari che hanno accolto e accompagnato i visitatori

MEDIA REPORT: Tutti gli indicatori sono in crescita

A ogni edizione il Vendée Globe mira a conquistare nuovi sostenitori, per condividere, con una platea sempre più vasta, i valori di una regata intorno al mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza

SITO WEB E APP BATTONO OGNI RECORD

Rispetto all’ottava edizione, il Vendée Globe ha registrato 1,3 milioni di visitatori in più sul suo sito web e sulle applicazioni mobili (11 milioni di utenti contro i 9,7 milioni del 2016)

  • ll pubblico è aumentato considerevolmente su siti e applicazioni:
  • I visitatori sono venuti più spesso: + 33% di visite rispetto al 2016 (115,6 milioni di visite contro gli 87 milioni del 2016)
  • Hanno consultato più pagine: + 32% di pagine viste rispetto al 2016 (452 milioni di pagine viste contro i 343 milioni del 2016)
  • Sono rimasti più a lungo: + 24% di durata media della sessione (4 min e 25 sec vs 3min33 del 2016).

Il GIOCO VIRTUALE HA SUPERATO OGNI ASPETTATIVA

La regata virtuale, organizzata da Virtual Regatta, ha attratto oltre un milione di giocatori (1.068.908): più del doppio (+135%) rispetto a quattro anni fa (456.000 giocatori nel 2016).

Anche se il 25% dei partecipanti proveniva dall’estero – con una percentuale molto alta da Germania e Regno Unito – è stato un francese (Jean-Claude Goudon) a vincere, stabilendo anche un nuovo record (69 giorni 22 ore e 16 minuti)

Infine, è interessante notare che alla virtual race hanno partecipato 4.471 classi, cioè 111.775 studenti, trasformando il gioco in un utile strumento didattico.

VIDEO – ESPLOSIONE

  • 115 milioni di video visti in totale (vs 71 M del 2016): + 44 milioni di visualizzazioni
  • 63 milioni di video visti su Dailymotion (vs 24.7 M del 2016)
  • 31,5 M di video visti su YouTube (contro 4,6 M del 2016)
  • 18 milioni di visualizzazioni video su Facebook (vs 41 M del 2016)
  • 2,5M di visualizzazioni video su Instagram (nessun video del 2016)

+54% DI PUBBLICO PER GLI SHOW DEL VENDEE

20 milioni di visualizzazioni complessive per gli spettacoli sulle piattaforme Vendée Globe (vs 13 milioni del 2016);

• Un programma trasmesso anche su Infosport + (oltre 36 ore di trasmissione)

UNA COMUNITÀ DI FAN PIÙ CHE RADDOPPIATA

  • 985.000 fan in totale (contro 419.800 del 2016): + 135%
  • Facebook: 350.000 fan (vs 264.000 del 2016)
  • Twitter: 107.000 seguaci (vs 54.000 del 2016)
  • Instagram: 200.000 seguaci (vs 23.800 del 2016)
  • Linkedin: 14.000 seguaci (creato del 2020)
  • Youtube: 114.000 abbonati (vs 12.000 del 2016)
  • Newsletter: 200.000 abbonati (vs 66.000 del 2016)

MEDIA REPORT: Copertura mediatica eccezionale e ottime ricadute

Anche la copertura mediatica è stata favolosa: nonostante l’attenzione generalista fosse concentrata sull’emergenza pandemica e sulle elezioni presidenziali USA, il Vendée Globe si è ritagliato un importante spazio nelle news, coinvolgendo e appassionando anche tanti neofiti

COPERTURA TELEVISIVA SEMPRE PIÙ AMPIA

  • 190 paesi coperti nei 5 continenti (identico al 2016);
  • 118 canali (vs. 97 nel 2016) con un aumento del 22%, e tra questi 67 canali in chiaro, che rappresentano il 57% del totale dei canali (vs. 46% nel 2016-17);
  • Direct partenza: 41 canali (contro i 33 nel 2016): +24%.
  • Direct arrivo: 38 canali (contro i 28 nel 2017): +36%.

ECCEZIONALE COPERTURA MEDIATICA E RITORNO PUBBLICITARIO IN FRANCIA

Mettendo insieme tutti i media, in Francia sono uscite 193.000 “storie” legate al Vendèe: si tratta del +329%

Questo significa:

  • 269 milioni di euro di equivalente pubblicitario (contro 198 milioni nel 2016), cioè +35%.
  • 4,28 miliardi di contatti raggiunti
  • Il 66,7% dei francesi ha seguito il Vendée Globe (contro il 52% nel 2016): + 14,7% rispetto al 2016
  • Il fascino del Vendée Globe è in crescita: il 95,6% dei francesi conosce il Vendée Globe (contro l’87% nel 2016): + 8,6 punti rispetto al 2016

UNA SVOLTA STORICA INTERNAZIONALE

Secondo uno studio svolto in Gran Bretagna, Germania, Spagna, Italia e Svizzera, il Vendée Globe ha avuto una svolta storica a livello internazionale, con un impatto superiore a quello francese dell’edizione 2016 (45.000 articoli).

In questi paesi, contando tutti i media, sono stati pubblicati 49.000 articoli, che corrispondono a 63 milioni di euro di investimento pubblicitario e a 1,35 miliardi di contatti raggiunti (il 48% dei quali in Germania).

La versione internazionale del sito vendéeglobe.org ha registrato un aumento del 6% dei visitatori (il 33% proviene dall’estero contro il 27% nel 2016).

Secondo lo studio realizzato da Nielsen per conto del Vendée Globe, l’83% degli intervistati pensa che l’organizzazione di questa regata dia alla regione della Vandea una dimensione internazionale (contro il 75% nel 2016): + 8 punti

VENDÉE GLOBE JUNIOR: L’EDUCAZIONE PASSA DAL MARE

A causa del contesto sanitario, il Vendée Globe Junior ha trasferito online tutte le sue risorse educative, permettendo a un gran numero di persone di beneficiarne, con risultati record registrati sul sito web:

• 6,44 M di pagine viste, (contro 1,9 M di pagine nel 2016) cioè una crescita di + 240 %

• 440.000 visitatori, che rappresentano una media di 3.500 visitatori al giorno (contro i 1.800 del 2016), cioè una crescita del 94%.

• Il 70% di nuovi contatti (il 70% degli utenti interrogati nell’indagine di soddisfazione Vendée Globe Junior ha dichiarato di visitare il sito Vendée Globe Junior per la prima volta quest’anno).

• + 4% di visitatori stranieri rispetto all’edizione 2016.

• Come dimostrano i 78.000 download, le risorse educative sono state molto utilizzate dagli insegnanti (in Vandea e fuori), ma anche dal pubblico in generale.

• Infine, 6.000 kit educativi sono stati inviati a tutte le classi delle scuole e dei college della Vandea (4.000) e agli istituti fuori dalla Vandea (2.000) che ne hanno fatto richiesta; tra questi, una trentina è andata a scuole estere (nel 2016-2017 erano stati distribuiti a scuole e istituti socio-educativi 1.500 kit educativi – il cui contenuto è ormai interamente online sul sito vendeeglobejunior.fr).

UNA REGATA IN COLLABORAZIONE CON LA SCIENZA E L’UNESCO

È stata istituita una partnership con l’UNESCO per sostenere la ricerca scientifica marina. Il Vendée Globe ha contribuito a sensibilizzare il grande pubblico all’importanza di questo tema

EVENTO & SKIPPER ANCORA PIU’ RESPONSABILI

L’organizzazione ha raggiunto un grande traguardo nel suo approccio responsabile, riducendo l’uso della plastica monouso, favorendo la filiera corta (il 95% degli acquisti alimentari è stato fatto in Francia e il 48% di questa percentuale in Vandea), e generando pochissimi rifiuti alimentari grazie alla buona gestione dei ristoratori dell’evento, che sono stati sensibilizzati a questo problema.

Molti degli skipper della classe IMOCA sono impegnati nel settore ambientale o nel sociale e durante la Vendée Globe hanno voluto condividere importanti messaggi con i loro fan:

• L’ambiente e la protezione degli oceani hanno trovato i loro testimonial in Alexia Barrier, Boris Herrmann, Stéphane Le Diraison, Fabrice Amédéo, Benjain Dutreux, Didac Costa, Armel Tripon, Kevin Escoffier…

• Salute: Sam Davies con il progetto Initiatives-Coeur, che sostiene l’associazione “Mécénat Chirurgie Cardiaque”, Maxime Sorel sponsor di “Vaincre la Mucoviscidose”, Charlie Dalin che sostiene l’associazione “Petits Princes” che realizza i sogni di bambini e adolescenti malati

  • Inclusione: Giancarlo Pedote e Prysmian Group con “Electriciens sans frontières” per promuovere l’accesso all’energia ai Paesi più poveri, Damien Seguin con APICIL e “Des Pieds et des Mains”, Thomas Ruyant e il suo progetto LinkedOut e Clarisse Cremer e l’associazione Lazare

• Diversità di genere: Isabelle Joschke che ha creato l’associazione “Horizon mixité”

Per vedere il replay della conferenza stampa, clicca qui 

PROSSIMO APPUNTAMENTO IL 22 MAGGIO

La cerimonia di premiazione del nono Vendée Globe è prevista per il 22 maggio 2021 a Les Sables d’Olonne (compatibilmente con la situazione sanitaria). L’organizzazione sogna una grande festa pubblica: la gente della Vandea se la merita! 

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