Unendosi all’iniziativa Sports for Climate Action delle Nazioni Unite, raccogliendo dati scientifici sullo stato dei mari, eliminando la plastica monouso, misurando e riducendo le emissioni di gas serra e impegnandosi con i leder mondiali per la lotta alle minacce agli oceani: queste sono solo alcune delle azioni intraprese dai 12 team partecipanti a The Ocean Race Europe per aiutare gli oceani e il clima.

The Ocean Race Europe è un nuovo evento di vela oceanica, che ha visto alcuni dei migliori equipaggi del mondo regatare su un percorso di oltre 2.000 miglia e tre tappa da Lorient, in Francia, fino a Genova con stop a Cascais, in Portogallo e Alicante in Spagna.

Tutte le imbarcazioni VO65 e IMOCA – nelle due classi della regata europea- hanno aderito a Sports for Climate Action delle Nazioni Unite, sia come equipaggi singoli o come classe IMOCA, in maniera associativa. I team velici sono andati ad aggiungersi a centinaia di eventi sportivi, squadre e organizzazioni in tutto il mondo che stanno proponendo azioni per contrastare il cambiamento climatico. Unendosi alla Action, gli equipaggi si sono impegnati a ridurre il loro impatto, promuovendo una maggiore responsabilità ambientale, un consumo sostenibile e l’educazione e la comunicazione sul tema del clima.

Lindita Xhaferi Salihu, capo del Sports for Climate Action delle Nazioni Unite ha dichiarato: “Siamo felici che i team di The Ocean Race Europe abbiano preso questa importante decisione di unirsi a noi e utilizzare la loro piattaforma unica per condurre l’azione sul clima, aiutare a rendere il tema di rilevanza comune nella loro comunità, e a incoraggiare il settore a impegnarsi. Aderendo a Sports for Climate Action delle Nazioni Unite i team sono al nostro fianco nella lotta ai cambiamenti climatici, che è cruciale se volgiamo avere un pianeta sano dove le persone e la natura possano vivere.”

The Ocean Race ha aderito a Sports for Climate Action nel 2019 e ha lavorato in stretta collaborazione con i team per aiutarli nel loro percorso di sostenibilità, inclusa la tracciatura del loro impatto ambientale grazie a uno strumento specifico che la regata ha creato allo scopo.

La stima delle emozioni di gas serra per The Ocean Race Europe è di circa 250 tonnellate, un quarto delle quali si può imputare agli organizzatori e il resto ai team partecipanti. Oltre agli equipaggio, la regata appoggia un progetto certificato blu carbon per salvaguardare le mangrovie in Madagascar, un ambiente che riduce l’anidride carbonica e auto la vita marina e le comunità locali. Il progetto elimina più gas serra di quanti ne ha prodotti la regata, allo scopo di raggiungere l’obiettivo di diventare un evento a impatto climatico positivo e contribuendo ad accelerare la salvaguardia dell’oceano.

Anne-Cécile Turner, direttore della sostenibilità di The Ocean Race ha detto: “E’ fantastico vedere gli sforzi e l’ambizione sei team, non solo per essere più sostenibili ma anche perchè usano la loro posizione per spingere al cambiamento. Stiamo partecipando a una gara per la salute degli oceani e la collaborazione è essenziale. Unendosi a iniziative come Sports for Climate Action delle Nazioni Unite e facendo gruppo come sport velico, possiamo mostrare al mondo dello sport osa sia possibile fare.”

Altre iniziative di sostenibilità in cui sono stati coinvolti i team nel corso della regata, includono:

LEADERSHIP

11th Hour Racing Team ha presentato il suo Sustainability Toolbox, un set di guide, strumenti e modelli che qualsiasi organizzazione può utilizzare per creare un proprio programma di sostenibilità, per contribuire a ridurre il proprio impatto sul pianeta.

SCIENZA

Diversi team partecipanti a The Ocean Race Europe hanno utilizzato degli strumenti scientifici a bordo delle loro marche per raccogliere campioni di microplastiche in acqua e dati sull’impatto dei cambiamenti climatici in ambiente marino. AmberSail2 e W Ocean Racing hanno raccolto dati sulle microplastiche mentre 11th Hour Racing Team ha misurato i livelli di anidride carbonica (CO2), la temperatura e salinità dell’acqua di mare, tutti indicatori del cambiamento climatico. I dati raccolti sono analizzati da alcune delle maggiori organizzazioni di ricerca europee, con l’intento di mappare e comprendere maggiormente il problema.

I vincitori della classe VO65 del Mirpuri Foundation Racing Team, hanno invece raccolto dati sulla qualità dell’aria nell’intero corso della regata, in collaborazione con EarthSense.

COINVOLGIMENTO DEI LEADER

The Ocean Race Summit Europe, un convegno di alto livello che si è svolto il 16 giugno, aveva come obiettivo di ricercare nuove e migliori politiche per affrontare alcuni dei problemi più urgenti del pianeta blue. Vi ha partecipato la velista Annie Lush, dell’Offshore Team Germany, vincitore della classe IMOCA. Annie ha fornito un interessante punto di vista sulla vita in oceano e ha chiesto una maggiore comprensione del più grande habitat del pianeta e del suo ruolo vitale per la salute del globo.

AmberSail 2, il primo team lituano a prendere parte a The Ocean Race, ha organizzato un grande evento ambientale, l’European Green Course Conference, a Klaipeda in Lituania che ha coinciso con il Prologo di The Ocean Race Europe. L’evento aveva come focus la sostenibilità e il Green Deal Europeo.

AmberSail 2 ha anche partecipato a Relay4Nature, un’iniziativa che punta a spingere all’azione i leader mondiali per la salvaguardia del pianeta, insieme a 11th Hour Racing Team, Offshore Team Germany, AkzoNobel Ocean Racing, Mirpuri Foundation Racing Team, Sailing Poland, Team Childhood I e Viva México. Creato da The Ocean Race e da Peter Thomson, Inviato Speciale del Segretario delle Nazioni Unite per l’Oceano, il progetto ha visto un testimone passare di mano fra i vari equipaggi durante la regata e nel prologo, raccogliendo messaggi per un cambiamento urgente. Il testimone, e i messaggi, saranno presentati alle più importanti conferenze internazionali, inclusa la Conferenza sul Cambiamento Climatico COP26 di Glasgow a novembre.

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