Trieste. La Classe J24 non poteva mancare all’ultimo saluto al suo Presidente e Amico Fabio Apollonio, scomparso lo scorso aprile: domenica scorsa, infatti, a Trieste, il Presidente J24 Pietro Diamanti, il Vice Presidente Massimo Frigerio e una folta rappresentanza delle Flotte J24 -qualcuno anche via mare-, insieme agli ex ragazzi di Azzurra, a qualche storico amico, ad una rappresentanza della S.Triestina della Vela (circolo che lo aveva visto nascere velisticamente), ai parenti, alla moglie Donata e al figlio Matteo, hanno preso parte ad un cerimonia privata ed intima per salutarlo nel suo mare, fra emozioni e ricordi. L’urna con le ceneri di Fabio ha preso il mare e ha raggiunto un punto nave ben preciso del golfo di Trieste, luogo dove lui aveva già lasciato il padre e dove ogni anno amava ritornare con il suo inseparabile sigaro, per prendersi un bicchiere di vino.
Ad attenderlo una quindicina di barche, tanto affetto, ricordi indimenticabili di un vero Signore della Vela, punto di riferimento per tutti gli equipaggi che lo hanno incontrato, tanto schivo quanto disponibile per tutti.
Ad intonare l’hip hip hurrà con il quale si termina una regata vinta, il suo equipaggio di Azzurra nella Coppa America del 1983: fra loro il timoniere Mauro Pelaschier, il randista Nico Reggio (oggi presidente dello Yacht Club Italiano di Genova), i tailer Daniele Gabrielli e Franco Zamorani, il progettista (insieme a Vallicelli) Nicola Sironi, oltre ai triestini Enzo Distefano e Roberto Sponza.
Apollonio, infatti, aveva partecipato alla campagna della Coppa America nel 1983 con Azzurra nel ruolo di grinder, prendendo parte a tutte le regate. Da questa esperienza aveva scritto il libro “Azzurra a Newport” illustrato dalle foto di Franco Pace ed edito da Mursia nella collana Biblioteca del mare. Considerando la sua modestia e il suo carattere schivo, pochi erano a conoscenza di tutti i grandi risultati che aveva ottenuto nella Vela: fra i principali, il titolo di campione mondiale 12 Metri S.I. nel 1984, i cinque titoli tricolore ottenuti nel 1967 in FD in equipaggio con Marco Cobau, nel 1971 e nel 1972 con il Tornado, nel 1979 in V Classe IOR e nel 1981 in III Classe IOR e la partecipazione a più di 40 Barcolane (l’ultima è stata la mitica N° 50 nel 2018).
Ma sono soprattutto le sue grandi qualità umane che hanno saputo mantenere saldi legami di amicizia mai scalfiti dal trascorrere del tempo.
“A lungo Capo Flotta J24 del Garda, regatante instancabile con il suo JOc Alce Nero e da sempre grande appassionato di questa Classe, Fabio aveva accettato la presidenza della J24 Class Association Of Italy A.D.S, un giusto riconoscimento ad un vero Signore della Vela, sempre discreto e corretto che aveva dato tanto a tutti i regatanti J24, cambiando il clima della Classe Italiana e restituendole il giusto spirito di andare in mare.” ha ricordato l’attuale Presidente, Pietro Diamanti che, dopo due mandati da presidente e in accordo con tutti i Consiglieri, aveva proposto alla Presidenza l’amico con il quale si consigliava sempre, concordando e condividendo tutte le decisioni importanti, non solo della Classe J24 ma della vita.
Persona affabile e ben voluta, lungimirante e serio commercialista, per il suo modo di essere, la sua disponibilità e il suo sorriso, Fabio Apollonio, non sta mancando solamente ai suoi affetti più cari ma anche alle persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo, e la partecipazione commossa di domenica scorsa a Trieste ne è stata la riprova.
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