Civitavecchia – Riva di Traiano, 19 settembre 2021 – Eco 40 è rinata! Come l’Araba Fenice è rinata dalle proprie ceneri ed ha ripreso a volare. E per l’occasione non poteva scegliere un “comandante” più degno di Tullio Picciolini, navigatore oramai di lunghissimo corso e pilota di linea della compagnia di bandiera. Un vero comandante che ha rimesso in riga il suo mezzo ed il suo equipaggio dopo una partenza per la quale la definizione di “pessima” suonerebbe come un complimento. Rimessosi in rotta, Eco 40 ha cominciato a macinare miglia, ed ha subito fatto capire ai due equipaggi in doppio, LoliFast, Sun Fast 3600 di Davide Paioletti e Andrea Iacopini, e Effetto Cupido, Pogo 30 di Federico Nocchi e Giovanni Bonzio, autori di un primo tentativo di fuga, che le carte al tavolo della Roma Giraglia le avrebbe date lei.
Già al passaggio della Giraglia, Eco 40 aveva messo un bel po’ d’acqua tra lei e Nuova, condotta in doppio da Andrea Donati e Sergio Mazzoli, e Loli Fast, che era scesa al terzo posto. Disperso sul campo di regata Effetto Cupido, tradito dalla fatal Pianosa. Unico equipaggio a volerla lasciare a dritta, ha pagato un grande pegno per l’azzardo. Oltre al rallentamento, anche una “toccatina” alla zona interdetta.
La linea d’arrivo ha visto transitare per primo Eco 40 alle 11:22:29 di sabato 18 settembre, seguita da Loli Fast (12:04:47) e da Nuova (12:31:35).
La vittoria assoluta in IRC e ORC è andata a Davide Paioletti e Andrea Iacopini sul Sun Fast 3600 Loli Fast, che hanno preceduto sia in IRC sia in ORC Cygnus, First 36.7 della Marina Militare, e Fahrenheit, Comet 38S di Giuseppe Massoni.
In equipaggio la vittoria è andata (IRC e ORC) a Cygnus, seguito da Fahrenheit e Kika 2, Elan 410 SD di Nicolò Stefano in IRC e da Fahrenheit e Eco 40 in ORC.
Davide Paioletti si conferma così il dominatore delle regate in doppio 2021. Una crescita, la sua, graduale e costante, frutto di un grande lavoro e di una raggiunta maturità “velica” oltre che umana. “Regata divertentissima – ha commentato Davide Paioletti – con un primo leg al lasco davvero veloce! Tantissimi i cambi vele dovuti a vento sempre variabile. Paesaggi mozzafiato e scenari che, come al solito, impongono scelte difficili. Con Andrea Iacopini ci siamo trovati molto bene e abbiamo fatto correre la barca in tutte le condizioni, con pochi errori. Per me è stata la conclusione di una stagione perfetta con il Sunfast 3600 Loli Fast di Fastsailing.it, che da una parte consolida il percorso fatto con Giovanni Bonzio di SailAddiction (che in questa regata era mio avversario), dall’altra pone le basi per possibili collaborazioni future”.
La storia di Eco 40 è conosciuta un po’ da tutti. La barca persa da Matteo Miceli in Atlantico per la perdita del bulbo e ritrovata, solo mesi dopo, in condizioni ovviamente disastrose. E’ davvero rinata dalle sue ceneri, anche se il fuoco non l’ha ovviamente mai visto.
E la sua rinascita, voluta con caparbietà da Matteo Miceli, è davvero un grande esempio di resilienza, parola desueta ma molto in voga attualmente tra i nostri politici, ovvero di capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, attingendo alle risorse che si trovano dentro di noi.
Queste le parole di un raggiante Picciolini in banchina:”La performance l’ha fatta anche la regata, perché quando hai un obiettivo competitivo cerchi di dare il massimo, ma la barca è stata spettacolare! Ovviamente non è una barca da venti leggeri, ma con il vento forte vola e tiene su qualsiasi tela. L’equipaggio era formato da allievi della Miceli Vela, ognuno salito a bordo con un obiettivo diverso: chi per cimentarsi in regata, chi per acquisire piede marino. Siamo saliti a bordo come un’armata Brancaleone e ne siamo scesi come un buon equipaggio. La regata ha avuto due facce: a volte volavamo e altre volte entrava in pista la “Safety Car” del vento che ricompattava la flotta. La regata è praticamente ripartita tre volte. La prima volta sotto l’Elba, poi dopo la Giraglia e ancora una volta al ritorno ad ovest dell’Elba, dove la flotta si è ricompattata. Ma ogni volta il nostro equipaggio si è dimostrato all’altezza ed è riuscito a ripartire e a ricostruire il vantaggio. Bellissimo anche l’arrivo con il Presidente del Circolo che ci ha accolto con una bottiglia di spumante. Un’attenzione che riempie il cuore e un’informalità che fa tanto regata alla francese, dove la sostanza conta più della forma. E’ stato come un abbraccio tra amici che ti fa sentire parte di quell’ambiente che sentiamo nostro e che ci piace frequentare”.