Al Marina di Salivoli (Piombino) solo competenza e passione per i 51 equipaggi che, dall’11 al 17 settembre al Centro Velico Piombinese, si sono contesi il Campionato Europeo Fireball 2021.

Quando 3 anni fa accettammo di ospitare il Campionato Europeo Fireball 2020, la dedizione per ottenere un evento eccellente fu, da subito, elevata poiché tutti volevano confermare gli ottimi risultati organizzativi che la Classe, insieme ai Circoli e alla FIV, aveva ottenuto nel 2001, nel 2012 e nel 2016.

Certamente, non potevamo immaginare quello che sarebbe successo, e le persone che avevano creduto in questo importante appuntamento internazionale (per il CVP il Presidente Michele Serravalle e il Direttore Mario Bini), si sono trovate a gestire un crescente numero di ostacoli, (pandemia, collocazione del Campionato inglese a pochi giorni di distanza, terminati con una serie di avvicendamenti alla guida dei circoli organizzatori e un repentino cambio di opinione) che fino a poche settimane dall’evento ne hanno fatto ipotizzare lo spostamento o la cancellazione.

Ma sabato 11 settembre 2021 (un anno dopo l’originale programmazione), il piazzale del Marina di Salivoli ospitava 51 Fireball e pullulava di atleti e accompagnatori provenienti da 8 nazioni. Miracolo!

In realtà, era la prima inequivocabile evidenza del fatto che laddove ci sono persone competenti che mettono il bene comune davanti all’interesse personale, tutto è possibile.

Al Marina di Salivoli, il Centro Velico Piombinese ha saputo catalizzare il meglio che la città di Piombino poteva offrire alla carovana dei Fireballers: una piena accoglienza dalla cooperativa del porto e dai suoi soci; una squisita ospitalità presso l’RTA Salivoli e le altre attività commerciali del porto e del centro storico; un’organizzazione a terra e in acqua gestita dai soci del CVP e dai loro familiari, ragazze e ragazzi cresciuti nella vela con tanta competenza e passione che non hanno mai mancato di accompagnare il tutto con un autentico sorriso; una città profondamente ospitale e vicina a questo evento con le istituzioni anche quelle che presidiano la sicurezza (Polizia locale, Polizia di Stato e Capitaneria di Porto); un Comitato di Regata, una Giuria internazionali, e uno stazzatore, di livello top e al tempo stesso amichevoli e fortemente focalizzati sulla riuscita del Campionato.

Tutto questo è stato apprezzato doppiamente da chi conosceva le difficoltà intercorse (la Fireball International con la Commodora Christine Haerdi e il Commodoro europeo Jackub Napravnick, e la Classe Fireball Italia con il nuovo Presidente Stefano Borzani e il Segretario Andrea Minoni) e vissuto che piacere e agonismo dagli oltre 100 atleti convenuti per selezionare e acclamare i nuovi Campioni europei Fireball 2021.

Il titolo è stato meritatamente vinto dall’equipaggio svizzero Claude Mermod e Ruedi Moser, affatto nuovi a risultati del genere poiché già Campioni europei e del mondo nonchè sempre nei primi posti in tutte le competizioni nazionali e internazionali della Classe Fireball.

Ma sul podio troviamo un piazzamento che, in apparenza, ha del miracoloso: i gardesani Luca Stefanini e Steven Borzani, che vincono una prova di giornata e conquistano un secondo posto finale; piazzamenti che nella storia di tutte le competizioni Fireball internazionali, intercorse dal 1962 ad oggi, non era mai stato ottenuto da un equipaggio italiano.

Anche in questo caso però non serve scomodare l’ultraterreno per spiegare questo risultato… Luca e Steven infatti, giovanissimi, nel 1996, erano tra gli equipaggi candidati alle Olimpiadi nella Classe 470 dove mancarono la qualifica per un soffio, e nel tempo trascorso hanno regatato insieme e individualmente in molte altre Classi per poi giungere, da qualche anno, al Fireball dove hanno già conquistato il titolo italiano e dove hanno concentrato tutte le loro energie allenandosi regolarmente e lavorando sodo nella messa a punto della barca e delle vele. Anche in questo caso, dunque, capacità e impegno hanno dato i loro frutti, e che frutti!

Ma gli italiani che hanno brillato in questo Campionato internazionale non finiscono qui, perché sul podio sono saliti anche i giovanissimi genovesi Marco ed Elisa Ascoli (19 e 22 anni) per ricevere il titolo di Campioni europei Fireball Classic riservato a quegli equipaggi che utilizzano barche con una forma di scafo meno performante, in voga fino agli anni “90, ma che partecipano numerosi (erano 9 in gara), poiché la Classe riserva sempre loro un premio ad hoc, anche allo scopo garantire divertimento e agonismo a chi possiede barche che hanno fatto la storia di questa incredibile Classe “ancora modernissima e attuale con un disegno al quale non cambieresti una linea” come ebbe a dichiarare l’Arch. Renzo Piano vedendo il Fireball del pluricampione italiano Paolo Brescia in Piazzetta a Portofino e rivelando che anche lui in gioventù, del Fireball ne era stato uno sfegatato armatore.

La Classe Fireball Italia conosce e apprezza Piombino e il Centro Velico Piombinese da oltre un decennio e si augura di poter tornare a regatare in questo luogo che appare come uno “stadio naturale” per la vela con tanto di tribuna VIP in Piazza Bovio, e che potrebbe ulteriormente svilupparsi come riferimento per la vela leggera e non, valorizzando la propria storia e integrando, sotto l’egida della FIV, la competenza e la passione dei tanti che oggi militano in diverse piccole organizzazioni.

In conclusione, dunque, niente miracoli a Piombino-Salivoli, ma solo competenza, passione e dedizione, che quando riescono a combinarsi insieme producono sempre risultati dei quali l’Italia può andare fiera.

Il Fireball è una barca da “velaleggera” di 5 metri con deriva randa fiocco spinnaker e trapezio (pesa 75 kg) per due persone di equipaggio. Nasce nel 1962 in Inghilterra dalla penna di Peter Milne come barca per l’autocostruzione e in oltre 50 anni di vita è stata scelta da adulti, giovani, e a volte bambini, tutti coinvolti in un sogno fatto di vela, bricolage, passione, fatica, entusiasmo e agonismo. Il Fireball, infatti, non è soltanto una bellissima barca ma anche una “cosa che si può costruire con le proprie mani” oppure restaurare per restituirgli la vita e riportarla a navigare. Il Fireball non appartiene a quel genere di barche che “la compri solo già fatta dal cantiere” e dove non puoi toccare quasi nulla. Questa peculiarità è stata, ed è, una qualità che ha attratto sempre dei velisti un poco speciali, capaci sì di veleggiare e regatare ad un ottimo livello, ma anche abili nel lavorare, prima il legno e poi i materiali compositi, in grado di progettare continuamente soluzioni nuove, sia nelle linee d’acqua che nell’armo e nelle vele: degli instancabili innovatori, a volte dei sognatori. Questo ha permesso al Fireball di diffondersi ovunque e di evolvere nel tempo, rendendolo ancora attualissimo e in grado di regalare grandi emozioni anche ai velisti di oggi e di sopravvivere nonostante il continuo fiorire di nuovi progetti di barche ricche di tecnologia all’ultima moda e materiali innovativi, ma perciò stesso prive di un elemento fondamentale: una lunga ed appassionante storia.

Associazione Italiana Fireball

www.fireball-italia.it

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *