La prossima edizione di The Ocean Race sarà caratterizzata dalla più lunga tappa nell’Oceano Meridionale nei 50 anni di storia dell’evento, un’incredibile maratona di 12.750 miglia tra Città del Capo in Sudafrica, e Itajaí in Brasile.

Questo è solo uno dei punti salienti della rotta definitiva, confermata questa settimana.

La rotta della 14ma edizione dell’evento è stata ripensata per rispondere alle necessità logistiche di un giro del mondo nella nuova realtà della pandemia COVID-19, e partirà da Alicante in Spagna a fine dicembre/inizio gennaio, mentre la data finale è da annunciare.

Dal porto spagnolo, le flotte IMOCA e VO65 usciranno con uno sprint dal Mediterraneo puntando la prua verso Capo Verde, visitando la nazione insulare africana per la prima volta, prima di scendere a Città del Capo in Sudafrica, una delle sedi di tappa più apprezzate della storia dell’evento.

Poi si tornerà alle radici storiche della regata, con una lunga tappa attraverso l’Oceano Meridionale, stimata in 30 giorni di navigazione, fino a Itajaí in Brasile, la località del Sudamerica che ha ospitato la regata nelle ultime tre edizioni.

Questa sarà la tappa più lunga nella storia di The Ocean Race dal 1973, e vedrà i concorrenti doppiare i tre grandi capi – il Capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn – in successione e senza scalo, per la prima volta.

“Crediamo che la tappa di 12.750 miglia nautiche da Città del Capo a Itajaí sia un elemento molto speciale – e unico nella storia – della prossima regata”, ha spiegato Johan Salén, Direttore Esecutivo di The Ocean Race. “La realtà del COVID ha reso impossibile, in questo momento, garantire tappe di successo in Cina e Nuova Zelanda come pianificato in precedenza. Tuttavia, ciò ha aperto la possibilità di includere questa tappa record dal Sudafrica al Sudamerica. Penso che sarà uno dei momenti clou di questa edizione della regata”.

“La Cina e la Nuova Zelanda rimangono centrali nel presente e nel futuro di The Ocean Race, e pensiamo di tornare ancora in entrambi i paesi.” Ha detto il Presidente di The Ocean Race Richard Brisius. “Lavoreremo a fondo con entrambi per trovare modi per dar loro una presenza significativa anche in questa edizione”.

“La Cina, naturalmente, ha una forte tradizione come città sede di tappa fin dall’edizione 2008-09 ed è stata forza trainante per vincitore dell’ultima edizione, Dongfeng Race Team. Inoltre, consideriamo Auckland come la casa spirituale del nostro evento, il luogo che ha dato i natali a leggende come Sir Peter Blake, Grant Dalton, Ross Field e Mike Sanderson, per citare solo alcuni tra i tanti incredibili velisti kiwi che hanno affrontato questa sfida. La loro eredità è parte integrante di The Ocean Race”.

Dopo la tappa nell’Oceano Meridionale, e dopo aver doppiato il famoso Capo Horn, i team si fermeranno a Itajaí in Brasile, per recuperare energie fisiche e per controllare le barche. La nuova rotta li porterà poi a Newport, nello stato nordamericano del Rhode Island, prima di attraversare l’Atlantico verso le tappe del nord Europa di Aarhus in Danimarca e dell’Aja in Olanda, prima della storica conclusione in Mediterraneo con The Grand Finale di Genova.

Hanno detto:
“Questo aggiornamento della rotta la rende simile a quella delle regate oceaniche originali del passato, e spero che posticipare l’avvio a dopo la Route du Rhum invoglierà più team a unirsi a noi sulla linea di partenza”, ha detto Charlie Enright, skipper di 11th Hour Racing Team. “Non solo è una regata più semplice dal punto di vista logistico e organizzativo, ma dovrebbe anche essere più conveniente e più accessibile per altri team IMOCA, in particolare quelli che cercano di costruire un progetto per il Vendée Globe 2024. Il percorso confermato è molto interessante – un mese in mare, la navigazione attraverso l’Oceano Meridionale, nella tappa più lunga che abbiamo mai affrontato. E’ un monito a essere al massimo della forma e ci permette di affinare la nostra preparazione, a partire dalla Transat Jacques Vabre di questo fine settimana”.

“Penso a The Ocean Race, come a una grande opportunità”, ha detto Paul Meilhat, vincitore della Route du Rhum nel 2018. “E’ una regata che ci spingerà ai limiti come velisti, ma è anche impostata bene per noi come velisti della classe IMOCA nel formato in equipaggio completo. Sarà una vetrina per mostrare le barche da regata oceaniche foiling più veloci agli appassionati di vela in tutto il mondo.”

“Per Team Malizia, questa è una notizia positiva”, ha detto Boris Herrmann, che ha annunciato un ambizioso programma quinquennale di regate, con un focus sulla scienza oceanica e l’educazione. “The Ocean Race è una piattaforma fantastica per ciò che stiamo cercando di realizzare, sia in mare che a terra, e il percorso aggiornato e il programma la rendono il nostro obiettivo principale per il 2023.”

“La nuova rotta prevede una tappa epica nell’Oceano Meridionale, ancora più lunga di quella dalla Cina a Rio nell’edizione 2008-09”, ha detto Chris Nicholson, un veterano della gara con le sue sei partecipazioni, che sta lavorando a una campagna con W-Ocean Racing. “La regata ora è ancor più impegnativa sotto il profilo sportivo per noi velisti, ma rimane anche molto interessante per gli stakeholder. Non vedo l’ora di partecipare, anche se con un po’ di cautela per la tappa lunga. Uno degli aspetti migliori di The Ocean Race è quello di poter spingere gli uomini e la barca al limite, ora ci è stata data una montagna ancor più alta da scalare, e non vediamo davvero ‘ora di farlo.”

Le date delle tappe saranno annunciate a breve, man mano che verrà confermata in dettaglio la logistica del percorso.

“Questi sono tempi difficili, ma comunque molto stimolanti per eventi internazionali come The Ocean Race”, è la riflessione di Brisius. “Abbiamo una missione chiara di fronte a noi – consentire ai nostri velisti di raggiungere lo straordinario, e al contempo guidare il cambiamento verso un pianeta più sano e sostenibile.”

“Dopo l’edizione inaugurale di The Ocean Race Europe della scorsa primavera, la 14ma edizione della regata intorno al mondo rappresenta la fase successiva del nostro piano decennale, che comprende regate regionali e globali, nonché la nostra serie di The Ocean Race Summit, progettati per esplorare soluzioni e guidare un cambiamento significativo verso il ripristino della salute degli oceani. Continueremo a lavorare con tutti nostri stakeholder: team, città ospitanti, partner, fan appassionati della regata e media progredire verso questi obiettivi”.

Gli equipaggi partecipanti saranno annunciati nei prossimi mesi – l’elenco dei team iscritti a oggi a questo link.

“Questa rotta, per i velisti e i team di entrambe le classi IMOCA e VO65, si preannuncia come una delle sfide più difficili nella lunga storia della regata”, ha concluso Salén. “Nel corso dei suoi 50 anni di storia, The Ocean Race si è evoluta al passo coi tempi, ma è rimasta fedele ai suoi valori fondamentali. Non vediamo l’ora che arrivi la prossima partenza da Alicante in dicembre/gennaio per scriverne il prossimo capitolo”.

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