Transat Jacques Vabre Normadie Le Havre: la prima settimana a bordo di Prysmian Group, attualmente in settima posizione.
L’analisi meteorologica e strategica, i commenti dello skipper, il resoconto della prima settimana e le previsioni per questa 15ma edizione della Transat Jacques Vabre, che si preannuncia più lunga del previsto.

Il 7 novembre ha preso il via la Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, la tradizionale traversata in doppio sull’antica rotta del caffè, che parte ogni due anni da Le Havre, in Normandia. Tra le 79 imbarcazioni partecipanti, divise in quattro classi, anche l’IMOCA Prysmian Group che, condotto da Giancarlo Pedote e il co-skipper Martin Le Pape, ha percorso circa 2000 miglia delle 5800 previste dal percorso teorico che quest’anno si conclude a Fort-de-France, in Martinica.

Analisi meteorologica e strategica

La regata si sta rivelando più lunga del previsto: il routage fatto sulla media delle ultime dieci edizioni, stimava l’arrivo degli IMOCA tra il 17° e 20° giorno di navigazione. La causa di questo ritardo è una situazione metereologica piuttosto inedita con un’inversione completa dei sistemi: un anticiclone posizionato molto a nord, delle depressioni collocate molto a sud, sulle Azzorre, e alcune depressioni tropicali e secondarie molto instabili ed isolate presenti nel mezzo dell’Atlantico. Questi fenomeni hanno reso variabile ed incostante quello che di solito è il vento protagonista della Transat Jacques Vabre: l’Aliseo, un vento caratteristico dell’Atlantico Nord, che normalmente spira in autunno/inverno da nord-est, ma che necessita di una situazione meteorologica particolare per installarsi stabilmente.

La flotta degli IMOCA, divisa in due gruppi seguiti da una coda, ha passato quasi interamente le isole Canarie. Prysmian Group si trova attualmente in settima posizione, in testa al secondo gruppo e nella notte ha guadagnato ancora distacco sui diretti inseguitori, Fortinet – Best Western e MaitreCoq.

Come il resto del loro gruppo, il duo italo francese naviga vicino alle coste africane, per beneficiare dei venti generati dalla pressione che viene da terra, ma presto dovrà spostarsi a ovest per poi affrontare il Pot au Noir o zona di convergenza intertropicale, punto strategico per le condizioni meteorologiche instabili e di difficile interpretazione.

I commenti

“Il bilancio dall’inizio della regata è piuttosto positivo: stiamo riuscendo a mantenerci nelle velocità target della barca e, a livello della traiettoria, le scelte sono state positive. Martin è davvero concentrato sulla navigazione. Ci svegliamo spesso anche nei nostri turni di riposo per condividere dubbi, porci domande, fare e rifare delle scelte: è un modo di lavorare collaborativo e quello che spero è che riusciremo a continuare così, come stiamo facendo, fino all’arrivo. Né più, né meno”, commenta Giancarlo Pedote, interrogato a bordo di Prysmian Group.

“Fin dall’inizio della regata, Giancarlo e Martin hanno gestito bene la strategia. Nel golfo di Biscaglia bisognava scegliere tra varie opzioni. Secondo me, hanno navigato bene, privilegiando una rotta a volte diversa da quella degli altri concorrenti, per sfruttare al meglio l’imbarcazione che hanno a disposizione”, ha dichiarato Tanguy Laglatin, allenatore di Giancarlo dai tempi dei Mini, che ha proseguito commentando la sua performance e quella di Martin: “Hanno incontrato diverse “ondate” di Aliseo, con delle fasi più o meno forti di vento da nord-est. Due, tre giorni fa il flusso dell’Aliseo si è interrotto creando una situazione complessa proprio al passaggio delle Canarie. Prysmian Group ha dovuto navigare in venti leggeri ma ha passato l’arcipelago canario con una buona strategia, guadagnando e rafforzando la posizione rispetto agli avversari.”

Questione d’intesa

Importante per la performance è anche l’intesa creata tra i due navigatori. “L’umore a bordo è alto: Martin ed io ci intendiamo bene, ci divertiamo, anche se cerchiamo soprattutto e innanzitutto di far avanzare la barca velocemente e nella giusta direzione,” commenta Giancarlo Pedote.

“Mi sento bene in mare. Dopo un Vendée Globe, è veramente bello navigare di nuovo in una traversata atlantica che si sta rivelando più lunga del previsto. Le differenze, per quanto riguarda le emozioni che vivo, sono sicuramente legate al fatto che in un Vendée Globe sei da solo per cui tutto il vissuto è più forte e più intenso. Ti trovi in uno stato di fatica importante e costante, mentre ora possiamo aiutarci, facciamo le cose in due ed è più semplice.”

I prossimi giorni

“L’aliseo rinforzerà fino a mercoledì. In queste condizioni esistono due possibilità: andare a cercare l’accelerazione del vento verso Cap Blanc, tenendosi vicini alla costa africana per poi navigare in una parabola verso l’entrata della zona del Pot au Noir, come stanno facendo Initiative Coeur e Charal, oppure fare come Apivia e spostarsi subito a ovest per cercare il passaggio della zona di convergenza intertropicale che si situa abitualmente a 28°-30° ovest e 10° nord ma che gli IMOCA potrebbero incontrare più a est”, spiega Tanguy Leglatin.

Mercoledì sera è annunciata un’altra interruzione dell’aliseo a largo di Capo Verde: se questo fenomeno interesserà la flotta o meno, dipenderà da quanto le imbarcazioni riusciranno a spingersi verso sud. “In questa situazione è necessario trovare un equilibrio tra il fare rotta a sud per restare nel vento, e lo spostarsi a ovest, per raggiungere il miglior punto di passaggio attraverso il Pot au Noir”, conclude l’allenatore.

“Sappiamo che a un certo punto dovremo strambare per spostarci verso ovest e passare il Pot au Noir, ma per il momento preferiamo restare a est perché il vento è più forte e vogliamo andare veloci. Siamo soddisfatti della nostra posizione e speriamo che non verremo penalizzati nel momento in cui dovremo spostarci verso ovest.
L’obiettivo per Prysmian Group è quello di sempre: andare il più veloce possibile, nella giusta traiettoria. Siamo contenti di quanto siamo riusciti a fare e vogliamo continuare così: mantenere le buone dinamiche che si sono create a bordo, restare sempre in ascolto della barca e analizzare la meteo” dichiara, infine, Giancarlo Pedote.

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