Riva di Traiano, 16 aprile – Doveva essere una edizione “forte” della Roma. Per la partecipazione di grandi campioni, per il meteo brutale, come è spesso normale ad inizio primavera, per la voglia di tutti di correre finalmente in libertà. E così è stato. A cominciare dalla meteo, che ha subito imposto le sue condizioni con uno stop di 22 ore. “Una decisione saggia quella del CdR – ha commentato il metereologo Andrea Boscolo che ha curato previsioni, briefing e aggiornamenti per la corsa – perché la perturbazione di sabato non solo avrebbe investito la flotta, ma l’avrebbe praticamente inseguita per buona parte della discesa verso Lipari, esponendo barche ed equipaggi a rischi eccessivi. Ed anche così, fino a Ventotene ed oltre, hanno avuto anche raffiche di 30 nodi”.
Soddisfatto della regata e della qualità dei regatanti il presidente del Cnrt Alessandro Farassino: ”Avere qui uno dei massimi interpreti della vela oceanica e grande marinaio come Kito de Pavant ci ha fatto un enorme piacere, così come confrontarsi con incredibili navigatori come Jean Pierre Balmes, Alex Bravo e Michel Cohen. Per non parlare di Andrea Mura che, però, qui è quasi di famiglia, avendo vinto tutte le edizioni alle quali ha partecipato, sei su sei. E una citazione è doverosa anche per Andrea Caracci che qui trova spesso la zampata vincente. Anche quest’anno si è imposto in reale su un splendido Mylius 60 comandato da Guido Paolo Gamucci. Un ringraziamento è doveroso anche per la Garmin, nostro main sponsor che continua da anni a legare il proprio nome ad una regata difficile e senza fronzoli come la nostra. Con loro condividiamo davvero con i fatti la sfida e l’amore verso il mare”
La Corsa
ROMA PER TUTTI
La “per tutti” ha subito trovato il suo padrone nel Mylius 60 CK di Guido Paolo Gamucci che non ha fatto prigionieri, conducendo la regata dall’inizio alla fine. Mai un momento di cedimento, mai un problema. A bordo, l’equipaggio ha condotto la regata divertendosi e spuntando anche velocità notevoli (27 nodi) nella discesa verso Lipari. Cippa Lippa X si è rivelato una macchina da guerra vincente e, se la partenza non fosse stata posticipata, avrebbe senz’altro insidiato il record della corsa che il maxi Ourdream Damiani detiene dal 2008. Ottima anche la regata del Cookson 50 Testacuore Race di Riccardo Cicirielllo, che nella prima parte della corsa è stata anche in grado di affiancare la più potente Cippa Lippa X, prima di perdere l’A4 e subire di conseguenza un calo di prestazione. La sua regata è stata coronata da un bel secondo posto in tempo reale e dalla vittoria in ORC.
Ma il premio più ambito, la Coppa Don Carlo, che spetta al vincitore in IRC è andata al Sunfast 3600 Lunatika di Guido Baroni, che ha preceduto Cippa Lippa X di soli 20′ 24” e Amapola II, Sun Odissey 49 di Gherardo Maviglia di 2h 28′ 34”.
In ORC la classifica ha invece premiato Testacuore Race con Lunatika alla piazza d’onore e Sir Biss, Sydney 39 di Giuliano Perego sul gradino più basso del podio
“Regata bellissima – ha commentato Franco Pedrotti che ha regatato su Lunatika – con una cavalcata in discesa con punte anche a 20 nodi. Poi Lipari ci ha fatto un po’ soffrire e la risalita è stata difficile, molto tecnica, molto complicata, con gli avversari sempre vicini. L’arrivo da pazienza infinita, ma alla fine è stata la Roma più bella fatta da noi negli ultimi anni”.
ROMA PER 2
Che la Coppa dell’Ammiraglio, il trofeo originale della Roma per 2 che spetta al vincitore in tempo reale, potesse far bella mostra di se nella bacheca di un altro equipaggio, non andava proprio giù a Marco Paolucci e Lorenzo Zichichi, indissolubile duo alla guida del Comet 45S Libertine. E così dopo averlo perso per l’avaria al siluro accusata lo scorso anno, se lo sono riportato a casa e lo costudiranno almeno per i prossimi 365 giorni. “Siamo contenti, ovviamente, perché è la terza volta che vinciamo questa coppa – osserva soddisfatto Lorenzo Zichichi – anche se non è stata semplice, perché dopo il vento forte di inizio regata c’è stata un’alternanza di bonacce e vento leggero che ci hanno fatto sudare specialmente al passaggio delle Eolie e all’altezza del Circeo . Ma ci siamo mossi bene e di questo sono molto contento. Ho iniziato a fare questa regata nel 2005 e l’anno dopo sul podio c’era Andrea Mura e, vederlo lì, era per me un traguardo irragiungibile. E invece siamo qui a festeggiare un’ennesima vittoria, e aver trovato un compagno assolutamente adatto a me come Marco Paolucci è stato fondamentale.
Libertine si è imposta anche in IRC, dove ha preceduto Ultravox, X332 Sport di Leonardo Fonti, e Muttley, Figaro 3 di Luca Bettiati che, invece, si è imposto in ORC davanti a Ultravox e a Nuova, IOR One Ton di Andrea Donato e Sergio Mazzoli.
ROMA PER 1
Solo due le barche in regata e la vittoria, scontata, è andata al 50′ Vento di Sardegna di Andrea Mura davanti al Pogo 40 Tante Anne del tedesco Konrad Schwingenstein. Per Andrea Mura un ritorno alle regata dopo due anni e più di stop. Qualche ruggine si è avvertita, sia in partenza, dove ha rischiato di andare a scogli, sia a Ventotene, dove di notte non ha visto una boa segnalata, e l’ha trascinata con se stracciando il reacher e impigliando il bulbo. Ma non si è solitari e oceanici per caso e così, indossata la mura da 5 mm, Andrea si è tuffato nella notte (anche molto gelida) e ha disincagliato la barca. Qualche graffio da sistemare ma poteva andare peggio.
RIVA PER 1/2/TUTTI
La Riva, corta (si fa per dire) di 218 miglia fino a Ventotene e ritorno, ha preso tutto il meglio della perturbazione che ha ritardato la partenza, consentendo alla flotta di disputare un’edizione velocissima. Nella “per2” Matitù, Solaris 48 di Giovanni Manni, l’ha completata in 29h 19′ 38”, stabilendo un tempo di riferimento con il quale nelle prossime edizioni ci si dovrà confrontare. Dietro di lui, in tempo reale, ha conquistato la Line Honours in equipaggio, Nimbus 2000, Elan E5 di Daniele Spiridigliozzi.
“E’ stata una regata abbastanza impegnativa per il vento – ha commentato Giovanni Manni – perché abbiamo avuto 30 nodi ma, non essendo Matitù una barca planante, non abbiamo raggiunto grandi velocità. Comunque ci siamo assestati sui 18 nodi che non sono trascurabili. Però la barca diventa impegnativa in quelle condizioni. E’ stata una regata fortunata perché a cinque miglia da Ventotene è girato il vento in prua e dopo un po di bolina e bordi, abbiamo ritrovato il lasco che, così, abbiamo avuto sia all’andata sia al ritorno, cosa che è un po’ il sogno di ogni velista. Abbiamo avuto fortuna e ci abbiamo messo del nostro e alla fine abbiamo anche fatto un bel tempo record e penso che non sarà facile batterlo.”
Matitù ha anche conquistato il primo posto X2 in ORC, battendo Outrageus, Swan 47 di Fabrizio Saveriano e Motus, GS 40 di Piero Lucarino. In solitario premiato l’unico concorrente in regata, Enrico Fossati con il suo Sunfast 3200 Mima
In IRC e in ORC in equipaggio la Riva per tutti è stata vinta da Amapola I, Oceanis 430 di Alessandro Porcelloni, seguito da Fahrenheit, Comet 38S di Giuseppe Massoni, e da Anemos, First 40.7 di Carlo Scoppola.
Tutte le classifiche assolute e di classe della “Roma “ e della “Riva” sono sul sito del CNRT www.cnrt.it