Un mese dopo la Guyader Bermudes 1000 Race e pochi giorni dopo la grande parata che ha celebrato a Les Sables d’Olonne gli skipper del 9° Vendée Globe, Giancarlo Pedote si prepara per la seconda prova degli Imoca Globes Series 2022: la Vendée Arctique – Le Sables d’Olonne. In programma un percorso di 3.500 miglia nei mari dell’estremo nord. Un percorso inedito che permetterà allo skipper di Prysmian Group e agli altri 24 navigatori della Classe IMOCA che parteciperanno, di entrare per la prima volta nel circolo polare artico. Fondamentali saranno l’impegno e la preparazione tecnica.
Prima prova di qualifica per il Vendée Globe 2024, la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne ha come obiettivo quello di consentire agli skipper della Classe IMOCA di confrontarsi mettendo alla prova le proprie imbarcazioni in un percorso che, portandoli nel Grande Nord grazie alla circumnavigazione dell’Islanda, si preannuncia impegnativo e con condizioni di navigazione simili a quelle incontrate durante un Vendée Globe.
« Ci attende una prova lunga e complessa. È l’equivalente di una traversata atlantica in termini di miglia e anche se non attraverseremo l’oceano dobbiamo aspettarci condizioni piuttosto difficili, soprattutto in prossimità dell’Islanda. Sarà necessario restare continuamente concentrati e in allerta, perché se nel Grande Sud le depressioni arrivano da poppa, lasciando in generale il tempo di “scappare”, nell’estremo nord arrivano da ovest e non resta altra scelta che affrontarle. Bisognerà navigare da “buon marinaio”, senza trascurare la regata. Come in altre prove sarà importante trovare il giusto equilibrio tra navigazione, sicurezza e performance » assicura Giancarlo Pedote, che conserva dei bei ricordi della prima edizione del 2020. « Quando si sale a quelle latitudini, i colori del cielo sono davvero unici. È bellissimo », spiega il navigatore italiano che in questa seconda edizione allungata di 800 miglia si appresta a scoprire la navigazione intorno al circolo polare artico. « Sono contento di aver già vissuto l’esperienza del Grande Sud: grazie a quel bagaglio di esperienza potrò testare meglio alcune cose, a cominciare dalla gestione del freddo », osserva il fiorentino, unico italiano attualmente in Classe IMOCA, che per l’occasione ha imbarcato gli stessi indumenti utilizzati per riscaldarsi durante il Vendée Globe 2020.