Cervia. Nel fine settima che sta per iniziare l’appuntamento per tutti gli appassionati di una barca unica nel panorama della nautica da diporto come il Passatore (…ma anche per tutti gli altri!) è a Cervia dove gli Amici de La Congrega del Passatore ASD in sinergia con Circolo Nautico Amici della Vela Cervia organizzeranno “Con Emilio, uomo di barche e di mare”, una vera festa per ricordare il babbo di tutti i Passatore scomparso giusto un anno fa.
Il programma di “Con Emilio, uomo di barche e di mare” prevede una festa la sera di sabato 2 luglio (ore 20) al Circolo Nautico Amici della Vela Cervia con apericena e musica dal vivo con il gruppo The Old Rock Farm, e la veleggiata Memorial Emilio Sartini il giorno seguente, domenica 3, con partenza alle ore 14.
Questa nuova e coinvolgente iniziativa si affianca alla tradizionale e suggestiva Levata all’alba 6, la veleggiata competitiva, aperta a tutte le imbarcazioni, con partenza al levar del sole di fronte al Porto di Cervia, su un percorso a vertici fissi di 10 miglia a nord di Cervia ed arrivo fuori dal porto stesso in programma il prossimo sabato 27 e domenica 28 agosto.
Prodotta a Cervia in 136 esemplari dal Cantiere Nautico Sartini fino al 1983, il Passatore rappresenta un vanto della cantieristica cervese e nazionale: è un caso unico di produzione in serie di una barca in legno e costituisce, quindi, orgoglio ed esempio della genialità romagnola perchè in Romagna la fantasia e la voglia di divertirsi non mancano mai!
La compagine che organizza entrambe le manifestazioni è rimasta la stessa che lo scorso anno ha proposto l’indimenticabile Passatore 50, la Festa che unì tutta la città di Cervia e la Romagna attorno ai 50 anni dal varo di questa imbarcazione: “La Congrega del Passatore con il patrocinio del Comune di Cervia, il sostegno logistico del Circolo Nautico Amici della Vela Cervia, la collaborazione del Circolo Culturale Pescatori La Pantofla, il supporto dell’Associazione culturale di Ravenna Casa Matha, della Veleria South Sails e del Marina Porto di Cervia.- ha spiegato Roberto Bunny Valzania, Presidente dell’associazione nata nel 1993 che raggruppa armatori e amici del Passatore -Immancabile anche il villaggio con tanta musica e buon cibo romagnolo, questa volta situato nel piazzale Aliprandi, sotto al Faro. Tanto entusiasmo, il nostro mare, la Romagna e la buona compagnia vi aspettano questo sabato e domenica per una bella festa e una coinvolgente veleggiata… Cose che succedono solo in Romagna. Cose che succedono solo col PASSATORE e viva la Congrega del Passatore!”
“È trascorso un anno dalla scomparsa di mio padre Emilio e il suo ricordo è più vivo che mai.- ha aggiunto Giovanni Sartini, figlio di Emilio e nipote dei fondatori del Cantiere -In questi lunghi mesi mi sono spesso tornati in mente fatti, aneddoti e i tanti momenti di vita tra famiglia, barche e anche un po’ di lavoro su di esse che ho avuto occasione di fare con lui e che ha costituito, in particolare, una grande scuola di vita. Mio padre sapeva lavorare bene. È stato un grande interprete di quella voglia tutta romagnola di sfidare i tempi che si presentavano mettendosi in gioco con sbuzzo, fantasia e, soprattutto, professionalità. Mio padre amava la vita stessa e non si poneva limiti. È stato senz’altro un uomo fortunato, ma la fortuna da sola non basta: occorrono anche convinzione in se stessi e un pizzico di sfacciataggine. Le sue barche, costruite insieme a quel grande poeta del legno che fu mio nonno Peppino e a mio zio Paolo sono la testimonianza del carattere dei Sartini. 50 anni fa, dopo il roboante esordio del Passatore prototipo, cominciava la produzione di serie del Passatore stesso. Il primo esemplare fu battezzato “BANDITO” e fu una barca formidabile! Quando ripenso a quella precisa barca mi viene in mente il viso di mio padre… illustre bandito della vita.. una vita costellata di grandi successi, ma anche, talvolta, di rovinose cadute dalle quali però ha saputo sempre rialzarsi con forza e orgoglio dimostrando a se stesso e a chi gli stava intorno che poteva sempre esserci un domani per cui lottare. Lui ci metteva sempre la faccia. Per quanto ha rappresentato per la nautica italiana forse non esagero a definirlo un’icona di un tempo passato per il suo stile nel costruire barche e per il suo modo di vivere il mare come fosse un elemento dal quale tutto nasceva e tutto doveva concludersi. Aveva timore di una sola cosa: la solitudine! Uno dei miei ultimi ricordi con lui riguardava proprio questo: era ormai alla fine dei suoi giorni e, ormai consapevole di un destino imminente mi chiese se mi sarei ricordato di lui. Gli risposi che quelli come lui erano impossibili da dimenticare! Riposa sereno, Gran Vecchio Bandito del Mare, il tuo spirito naviga più baldanzoso che mai su ciascuna delle tue bellissime barche e sabato e domenica prossimi la festa sarà tutta per te!
Ufficio stampa Paola Zanoni 335/5212943 paolazanoni@icloud.com

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