Venticinque anni fa Diana Lanciotti fondava il Fondo Amici di Paco, diventando un’importante figura di riferimento per chiunque abbia a cuore la sorte degli animali. Al suo impegno animalista ha sempre però affiancato l’attenzione verso le problematiche sociali, politiche, ambientali ed economiche, di cui dialoga con i suoi lettori sul suo seguitissimo sito www.dianalanciotti.it. Come già con “Antivirus. Emergere dall’emergenza”, scritto durante il lockdown, e “Guariremo solo se…” scritto nella seconda fase della pandemia da coronavirus, Diana propone una visione “fuori dal coro” rispetto a quella proposta dai principali media, per buona parte costretti a rispondere agli ordini di scuderia degli editori e perciò allineati in una “narrazione” omologata, che non ammette contraddittorio.
“Mi occupo di comunicazione da quasi 40 anni e, per mia sfortuna (non è poi così comodo continuare a farsi domande, voler vedere cosa si nasconde dietro le facciate, anziché accontentarsi della versione ufficiale e aderire obbedienti al Pensiero Unico Dominante), ho affinato il senso della diffidenza: quando tutto il racconto va verso una sola direzione, vado a cercare orme di verità anche nella direzione opposta (…) Mai come nei momenti di crisi ci viene in soccorso la fede. Per vivere, abbiamo bisogno di credere in qualcosa di trascendentale, e che sia dentro di noi o sopra di noi non ha importanza. La fede in noi stessi o in Dio ci aiuta ad affrontare le difficoltà, a non abbandonare la speranza, a sentirci più forti e capaci di superare le fasi più buie della nostra esistenza. Oltre a sperare, davanti ai fatti che incidono sulla nostra vita è però importante capire. Capire che cosa succede intorno a noi, come nascono e come si possono evolvere gli eventi che coinvolgono e talvolta sconvolgono il mondo.”
Così scrive Diana Lanciotti nella prefazione del suo ventitreesimo libro, una nuova prova di indipendenza di pensiero e libertà dalle linee editoriali imposte ai giornalisti che collaborano con le testate più diffuse.
L’informazione ha un ruolo fondamentale nell’aiutarci a comprendere e analizzare i fatti. In un mondo globalizzato e in prevalenza democratico dovrebbe essere molto facile reperire le informazioni e metterle a confronto per poter elaborare una propria opinione. Invece, più andiamo avanti più l’informazione si va standardizzando, omologando. Le notizie ci giungono in abbondanza, ma sono caratterizzate da una sconsolante omogeneità. Come se la fonte che le produce fosse solo una e sempre la stessa.
Davanti alle grandi tragedie come la pandemia e, ora, la guerra, il pensiero critico è guardato con diffidenza, dileggiato, osteggiato. Sia che si parli di emergenza sanitaria che di guerra, l’informazione è univoca, non ammette dibattito e dissenso ma isola coloro che esprimono dubbi sulla “narrazione ufficiale”.
Il libro è corredato da divertenti vignette ideate dalla stessa autrce, che introducono in chiave parodistica il contenuto degli articoli.
Questo libro, il terzo sull’argomento scritto da Diana Lanciotti, giornalista esperta di comunicazione, ci insegna ad allenare la mente a discernere le notizie vere da quelle false, l’informazione pilotata da quella indipendente, oggi sempre più rara. Per essere protagonisti della Storia e non lasciare che a scriverla siano sempre gli altri.
“Ci tengo molto a questo libro”, commenta Diana Lanciotti, con l’equilibrio che i suoi lettori e i sostenitori delle sue iniziative apprezzano da sempre, “e vorrei che servisse a tanti per affrontare con maggiore consapevolezza il periodo che stiamo vivendo. Un periodo pieno di paure e contraddizioni, in cui politica e infornazione aumentano la confusione anziché dare certezze e solidità. Da parte mia cerco di contribuire a un confronto sereno per far cessare lo scontro continuo sulle questioni che dilaniano l’opinione pubblica, troppo spesso fuorviata dal fumo della disinformazione. Se tutti noi che facciamo informazione ci impegnassimo a stimolare un dialogo costruttivo, anziché fomentare odi e discriminazioni, daremmo un importante contributo alla causa dell’umanità, troppo spesso preda di qualche folle che crede di poterne determinare i destini. Io cerco di farlo nel modo che da sempre mi è più congeniale: scrivendo, cercando di dare un’informazione corretta e favorire un confronto e una riflessione, fuori dal clima di conflittualità e da qualunque pregiudizio. Come dico sempre più spesso, ognuno deve fare la sua parte per riconciliare questo mondo ridotto a brandelli e ricucirlo. Non necessariamente creandone uno nuovo: pensiamo piuttosto a salvare quello che abbiano… che di nuove avventure, per ora, non ne abbiamo bisogno.”
Il ricavato dei libri di Diana Lanciotti (compresi i diritti d’autore) è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare gli animali senza famiglia.
Diana Lanciotti, pubblicitaria, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco, è nota per i suoi libri sugli animali. Per chi ama i gatti: C’è sempre un gatto-Dodici (g)atti unici con finale a sorpresa e La gatta che venne dal bosco, storia piena di ironia, emozione e magia. Gli amanti dei cani la conoscono per la quadrilogia di Paco: Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice, In viaggio con Paco e Paco, il simpatico ragazzo, bestseller che hanno per protagonista Paco, il trovatello testimonial del Fondo Amici di Paco. Grazie ai libri fotografici I miei musi ispiratori, Occhi sbarrati e Mostri canini si è fatta apprezzare anche come fotografa.
In Mamma storna ha narrato la storia vera di un piccolo storno caduto dal nido. Boris, professione angelo custode è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani”. Unendo i temi a lei cari, amore, mare, animali, ha scritto Black Swan-Cuori nella tempesta, White Shark-Il senso del mare, Red Devil-Rotte di collisione e Silver Moon-Lo stregone del mare, romanzi d’amore e di mare con i quali ha inaugurato il filone del “romanticismo d’azione”. Con La vendetta dei broccoli, “giallo vegetariano” di grande successo, ha aperto un importante dibattito sulle scelte alimentari. L’esperta dei cani, I cani non hanno colpe e Ogni gatto è un’isola sono dedicati al tema della comprensione dei nostri animali, al quale si dedica dal 2008 sulla rivista Amici di Paco.
In Cara Diana ti scrivo ha raccolto 22 anni di corrispondenza con gli “amici di Paco” ma non solo.
Antivirus. Emergere dall’emergenza, Guariremo solo se… e Libera mente si occupano di tematiche politiche e sociali, con un approccio “fuori dal coro”.
Titolare dell’agenzia Errico & Lanciotti, che firma gratuitamente tutta la comunicazione del Fondo Amici di Paco, è direttore responsabile della rivista Amici di Paco e direttore editoriale di Paco Editore.
Vive in Sardegna e sul lago di Garda con il marito, quattro gatti e due cani. Il suo sito è www.dianalanciotti.it.