L’inizio della quarta tappa di The Ocean Race non è stato dei più semplici: i cinque IMOCA cercano di allontanarsi a zig-zag dalle coste brasiliane, alla ricerca di condizioni favorevoli verso est, pur tenendo d’occhio l’obiettivo principale di fare miglia verso nord.
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Bisogna anche considerare il quadro meteorologico generale che detta la strategia complessiva, rispetto all’impatto molto localizzato di nuvole e burrasche da gestire.
“Qui c’è un sacco di ‘nuvolosità’ casuale”, ha detto Charlie Enright di 11th Hour Racing Team. “E al momento non sta andando nella nostra direzione”.
Tuttavia, quel momento potrebbe essere passato, dato che l’aggiornamento del tracker delle 14.00 UTC vede il team americano in testa alla classifica, più a nord, e appena più avanti rispetto a Team Holcim-PRB e Biotherm che stanno correndo verso est.
“La situazione è complicata”, ha dichiarato il navigatore Simon Fisher. ” Le cose sono complicate”, ha detto il navigatore Simon Fisher, “è tutto molto confuso. Il segreto è trovare la via verso il largo e trovare una pressione migliore, ma è un po’ difficile con i cambi di vento”.
“I salti possono arrivare a 50 gradi”, ha detto Kevin Escoffier, su Holcim-PRB. “Quindi è necessario fare qualcosa di simile anche per un piccolo bordeggio, magari di mezz’ora, altrimenti si perde molto”.
Questi scarti spiegano le tracce delle barche sul tracker della regata, dal momento che la flotta si muove a turno verso nord e poi verso destra, in direzione dei venti più favorevoli al largo, a est.
“Ci sono nuvole davanti, una zona scura, e il vento è molto instabile”, ha detto Seb Simon di GUYOT environnement – Team Europe. “A volte c’è un grande buono, a volte un guadagno in altezza, a volte c’è molta pressione, quindi è difficile mantenere la velocità. Ma la flotta è molto unita ed è una prova di velocità notevole”.
A partire dalle 14.00 UTC di martedì, la flotta si è leggermente separata, con 11th Hour Racing Team, Team Holcim-PRB e Biotherm a 30 miglia a nord di Team Malizia e GUYOT environnement.
I team sperano in condizioni più stabili e robuste, dato che la flotta deve ancora percorrere una giornata da 200 miglia verso l’arrivo a Newport.
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