Verso le 0500 UTC, mentre la barca stava navigando verso est con vento moderato da nord e mare mosso, l’albero di Team Holcim-PRB è caduto.
Lo skipper Kevin Escoffier ha inviato un messaggio al Race Control per comunicare che l’equipaggio era al sicuro e poco dopo ha ribadito che la barca era in sicurezza e non era necessaria alcuna assistenza.
“Stavamo andando molto bene. Eravamo in testa con il nostro nuovo equipaggio su Holcim-PRB. Abbiamo avuto un’avaria meccanica e l’albero è venuto giù”, ha detto Escoffier. “È la vita. Ora stiamo lavorando a un armo di fortuna per tornare in porto e poter rientrare in regata il prima possibile”. Il team sta lavorando duro per trovare una soluzione”.
Sebbene questo sia un duro colpo per un team che ha conquistato 19 dei 20 punti disponibili nelle prime tre tappe di The Ocean Race, il competitivo Kevin Escoffier non si arrende.
“Se riusciremo ad arrivare a Newport, la partenza è prevista per il 21 maggio, e se riusciremo ad arrivarci saremo ancora in testa a The Ocean Race, quindi stiamo lavorando per riuscirci”, ha dichiarato.
Team Holcim-PRB sta valutando tutte le opzioni, compresa la possibilità di far arrivare in Brasile un albero di rispetto in tempo utile per riprendere la navigazione nella quarta tappa, assicurandosi così almeno un punto e rientrando in regata a Newport in tempo per la tappa transatlantica.
Se ciò si rivelasse logisticamente impossibile, si potrebbe optare per la spedizione separata della barca e dell’albero di rispetto a Newport, in tempo per la tappa 5 (anche in questo caso i tempi sono molto stretti), o ad Aarhus per la tappa 6.
La decisione sarà presa nelle prossime ore, ma per il momento la barca e l’equipaggio sono al sicuro e il team ha la possibilità di rientrare in The Ocean Race.
“Una notizia scioccante. Per fortuna nessuno si è fatto male, ma è un peccato incredibile. Kevin ha condotto una regata molto intensa. L’abbiamo incrociato a vista stasera, abbiamo parlato brevemente al VHF”, ha dichiarato Robert Stanjek di GUYOT envrionnement – Team Europe, condividendo senza dubbio i sentimenti di tutti i concorrenti. “Soffriamo con loro, ovviamente. Non lo si augura a nessuno”.
Intanto in mare, 11th Hour Racing Team ha guadagnato una posizione e si è portato in testa alla flotta, con Team Malizia a sole 10 miglia di distanza e Biotherm altrettanto vicino. GUYOT envrionnement Team Europe è in ritardo di 30 miglia, ma ha mantenuto un buon ritmo nelle ultime 24 ore.
“Tutto è bello a bordo”, ha riferito Francesca Clapcich di 11th Hour Racing Team. “Ma fa davvero caldo, è difficile dormire, anche se quando si è stanchi in qualche modo si riesce a dormire qualche ora. È bello stare in coperta, con un’aria fresca e non troppo umida”.