Giancarlo Pedote, oggi giovedì 28 gennaio alle 13:02, tagliando il traguardo di questa nona edizione del Vendèe Globe, diventa uno dei pochi skipper ad aver completato un giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza. Nel mondo si contano meno navigatori ad aver fatto un Vendée Globe di quelli che hanno conquistato l’Everest o fatto un viaggio nello spazio! Lo skipper di Prysmian Group ha quindi vinto la scommessa con sé stesso, superando numerose trappole lungo le 24.365 miglia del percorso, affrontando gli elementi della natura e risolvendo tutte le difficoltà che ha incontrato. Si è spinto ai confini del mondo, preservando al meglio la sua barca e gareggiando, dall’inizio alla fine, nel gruppo di testa. Giancarlo ha tagliato 7° la linea d’arrivo a Les Sables d’Olonne e in classifica finale dovrebbe essere 8°, dopo l’arrivo di Jean Le Cam, che ha un abbuono di 16 ore e 15 minuti per il salvataggio di Kévin Escoffier, naufragato al largo della costa del Sud Africa, a novembre. |
Il navigatore fiorentino, con questo posto nella Top 10, al suo primo Vendée Globe, realizza sicuramente un’ottima prestazione – il miglior risultato ottenuto da un italiano in gara – a cui si aggiunge il successo dell’operazione di solidarietà “1 click – 1 metro”, che consentirà la realizzazione di tre progetti di Electriciens sans frontiéres con il supporto del suo partner Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi energetici e di telecomunicazioni. L’avventura si sta quindi concludendo al meglio per Giancarlo Pedote che ha indubbiamente compiuto un grande salto professionale come navigatore solitario, affermandosi per la sua determinazione, l’impegno e la serietà di come ha gestito la sua campagna. Giancarlo Pedote, skipper del 60 piedi Prysmian Group: « Questo ritorno a terra, dopo un giro del mondo e 80 giorni in mare, è veramente qualcosa di molto speciale. La mia gioia più grande è naturalmente ritrovare mia moglie, Stefania, e i miei figli, Aurelio e Isabella. Durante questo Vendée Globe mi sono mancati i momenti di vita con loro. Quando ho tagliato il traguardo ho visto tante barche intorno a me ma non ho riconosciuto subito la mia famiglia, a causa delle maschere. Il primo tra loro che ho visto è stato mio figlio Aurelio che mi agitava la mano ed è stato particolarmente emozionante.Dal punto di vista della regata, alla fine, chiudo con una sensazione strana: quella di aver fatto una “regata di quartiere”. Non so perché. È come se all’improvviso avessi un vuoto di memoria, forse per dimenticare tutte le cose difficili degli ultimi due mesi e mezzo e mi ricordassi solo la fase finale. Questo Vendée Globe è veramente incredibile. Un’avventura straordinaria. Per me è anche la realizzazione di un progetto enorme, costato tanti anni di sacrifici, privazioni, risparmi… Sono davvero molto felice di aver chiuso il cerchio. Un giro del mondo in solitario intorno al mondo è un’avventura molto complessa in cui serve anche un po’ di fortuna. Ho cercato di posizionare il cursore sempre nel posto giusto. Mi rendo conto che avrei potuto attaccare di più quando guardo il modo in cui Louis (Burton) o Yannick hanno navigato, ma avevano già l’esperienza di un Vendée Globe alle spalle.Per quanto mi riguarda, sono salito sul mio 60 piedi un anno e mezzo fa. Ho partecipato alla regata senza aspettarmi nulla. Ho iniziato da un foglio di carta bianca e tirando le conclusioni, così a caldo, è che in un esercizio come questo si sperimenta tutto molto intensamente. Il freddo, il caldo, l’umidità, la gioia, la tristezza: tutto si sente nella forma più vivida possibile. Per quanto riguarda il mio risultato, speravo di finire davanti a Damien (Seguin). Ce la siamo giocati per poco all’arrivo. Sono un po’ deluso per questo ma non dimentico che se prima di partire mi avessero detto che sarei arrivato nella Top 10, entro 24 ore dal primo, avrei firmato subito perché pensavo ragionevolmente di arrivare nella Top 15. Sono riuscito allo stesso tempo a completare e competere al mio giro del mondo con mezzi piuttosto ridotti e una piccola squadra che non aveva l’esperienza di un Vendée Globe. È una soddisfazione per me. » Francesco Zecchi, Direttore MID Southern Europe di Prysmian: « Siamo molto felici e molto orgogliosi di ciò che Giancarlo ha prodotto in questo Vendée Globe. È riuscito a portarsi nel gruppo di testa all’inizio della gara e a rimanerci fino alla fine. Ha saputo gestire con grande saggezza il suo giro del mondo e trovare il giusto equilibrio e il giusto ritmo nella parte del Grande Sud che non conosceva. Si è attenuto alla strategia che aveva annunciato anche prima della partenza, che era quella di preservare la barca, fino a quando non avesse superato Capo Horn. Tornato nell’Atlantico è stato quindi in grado di attaccare di più ed è quello che ha fatto.Siamo molto contenti di come ha condotto la regata. Ha mostrato molta maturità e professionalità nel corso della regata, oltre a sapersi preparare bene tecnicamente e psicologicamente in vista dell’evento. Alla fine, siamo cresciuti insieme in questa avventura, noi come azienda e lui come professionista delle regate d’altura. Abbiamo inviato un messaggio molto importante con questo progetto e Electriciens sans frontières al nostro fianco. L’operazione “1 click – 1 metro” è stata senza dubbio un successo. Abbiamo ampiamente superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. La risposta dei nostri follower sui social è stata molto entusiasta e siamo stati in grado di fornire ad Electriciens sans Frontiéres tutti i metri di cavi necessari per realizzare i tre progetti annunciati.Si tratta di una formula che avevamo già sperimentato prima del Vendée Globe e che sicuramente cercheremo di sviluppare ulteriormente nelle prossime regate. Questo progetto è un veicolo molto interessante perché permette di trasmettere messaggi e coinvolgere il nostro pubblico più ampio e generico. Inoltre, la performance che il nostro skipper ha appena concluso è qualcosa di enorme per noi, non ci aspettavamo un risultato del genere. Una Top 10 è notevole per una prima partecipazione al Vendée Globe. È sicuramente un progetto che ha richiesto molte energie, soprattutto da parte di Giancarlo, ma che ora si sta concretizzando nel migliore dei modi. Ci dà l’impulso per continuare e la speranza per il futuro. Presto faremo di nuovo il punto con Giancarlo per considerare i prossimi passi per continuare in questo cammino nella classe oceanica degli IMOCA. » Hervé Gouyet, Presidente di Electriciens sans frontières: « Siamo molto orgogliosi e ammiriamo il modo in cui Giancarlo ha affrontato le difficoltà e gli elementi durante il suo giro del mondo, portando i colori di Electriciens sans frontières. La sua avventura di circumnavigazione del globo, le sue performance e il suo impegno sono stati un’enorme motivazione per i 1.200 volontari dell’Associazione per portare avanti i progetti che sosteniamo, e in particolare i tre promossi dal progetto Ocean Prysmian Group, nell’ambito dell’operazione « 1 clic – 1 metro ». Reciprocamente, le azioni dei nostri volontari sono state anche un fattore motivante per Giancarlo per superare le sue prove e, come spiegava da bordo, la solitudine. Questa nona edizione del Vendèe Globe rimarrà una grande esperienza per tutti noi, soprattutto perché la fine della regata è stata incredibile con l’arrivo dei primi otto in meno di 24 ore, dopo 80 giorni in mare e colpi di scena fino alla fine! Grazie a Giancarlo e a Prysmian Group che, oltre a darci il loro aiuto e supporto, ci hanno fatto vibrare. » 127.000 metri di cavi ottenuti grazie all’operazione « 1 click – 1 mètre »Durante questa 9a edizione del Vendée Globe, Giancarlo Pedote e il suo fedele partner Prysmian Group, impegnati al servizio della solidarietà, hanno proseguito la loro iniziativa “1 click = 1 metro” volta a fornire un aiuto inestimabile a Electriciens sans frontières, ONG di solidarietà internazionale impegnata contro le disuguaglianze nell’accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo.In totale, grazie ai 127.000 like, condivisioni e commenti fatti dagli utenti di Internet sui social network (Facebook e Instagram) del progetto Prysmian Ocean Racing, sono stati forniti tutti i 6.775 metri di cavi necessari per realizzare i tre progetti per il Lycée Saint-Charles Lwanga a Ziguinchor, Senegal, per l’ospedale di Farafangana in Madagascar e per le scuole di N’grouli e Bawelessi in Togo, grazie al Vendée Globe di Giancarlo.Le buone notizie non arrivano mai da sole. Prysmian Group, il leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi energetici e di telecomunicazioni ha già annunciato che si impegna a donare quanti più metri di cavo possibile. Ci sono stati dei click, ovvero 127.000 metri che verranno utilizzati per altri progetti in corso e per progetti futuri, per riportare l’elettricità nelle zone svantaggiate o per rendere più affidabili le reti elettriche. |