Il navigatore italiano Andrea Mura è guidato da un vento speciale, un vento che porta il nome e lo spirito della sua terra natale: la Sardegna. Questo vento non solo ha ispirato il nome del suo progetto e della sua barca, “Vento di Sardegna”, ma simboleggia anche l’orgoglio che nutre per le sue origini. Parlando del suo sogno, Mura afferma: “Desidero navigare intorno al mondo in solitario partecipando alla Global Solo Challenge con la mia storica barca, compagna di mille avventure. Nel 2007, ho acquistato questo Open 50’ già animato dal proposito di far conoscere, grazie alle mie imprese sportive, la Sardegna in tutto il mondo. Infatti, dal 2008, ho navigato sotto il vessillo dei quattro Mori, partecipando a numerose regate d’altura sia in ambito nazionale che internazionale e conquistando molteplici vittorie. Sono convinto che la GSC, oltre a rappresentare l’opportunità di realizzare un progetto personale che mi sta a cuore, sia anche un’occasione unica per promuovere la mia meravigliosa terra nel mondo.”

La passione di Andrea per la vela ha radici nella sua infanzia, alimentata dal padre Sergio Mura, uno dei fondatori dello Yacht Club Cagliari che gli ha trasmesso l’amore per il mare. “Negli anni ’70, all’età di 6 anni, ho iniziato a praticare la vela. Mio padre mi ha iniziato a questo sport che è diventato la mia vita. Ho partecipato a tante regate, ma sicuramente non posso dimenticare le vittorie della Ostar del 2013 e del 2017.”

Mura inizia il suo percorso nel mondo della vela sulle derive, in doppio. Durante gli otto anni in cui milita nella squadra Nazionale Italiana di Vela, nelle categorie 420 e 470, partecipa a tre tentativi di qualificazione per i Giochi Olimpici. I suoi notevoli risultati gli fruttano, già a diciotto anni, la Medaglia d’argento al valore atletico. Successivamente, Mura passa a navigare su imbarcazioni più grandi, dai J24 ai Maxi yachts.

Mura era rimasto affascinato dal progetto e dalle sue linee, fin dall’acquisto di Vento di Sardegna, ma per mantenerlo attuale e cercare sempre delle migliori performance, ha continuato ad aggiornare le dotazioni durante svariati cantieri di refit. “Nel corso degli anni ho implementato Vento di Sardegna con migliorie tecniche grazie ad un pool di sponsor e partner tecnici di livello internazionale. Ho alleggerito e trasformato l’imbarcazione secondo le mie esigenze per renderla sempre più competitiva. Ho rinnovato le vele, che ho realizzato nella mia veleria Andrea Mura Sail Design, con materiali all’avanguardia. Oggi, il mio Open 50’ è un’imbarcazione veloce ed affidabile che non patisce i segni del tempo,” racconta Mura.

Per la Global Solo Challenge, Vento di Sardegna è stata dotata dei più sofisticati dispositivi tecnologici e preparata per essere totalmente green ed autosufficiente durante i quattro mesi di navigazione, teoricamente previsti. Quattordici pannelli solari custom sono stati montati sul ponte. A bordo vi sono anche un generatore eolico e delle celle a combustibile che utilizzano il metanolo proveniente dall’uva per produrre energia elettrica. “Siamo completamente autosufficienti nella gestione energetica per lunghi periodi di tempo. La barca è in grado di affrontare forti burrasche ed è preparata per gestire emergenze serie, anche senza assistenza esterna. Il lavoro di refit che ho realizzato prima della partenza è stata una corsa contro il tempo che sono riuscito a portare a termine grazie al cantiere nautico di Porto Corallo che mi ha ospitato e supportato in tutte le fasi di preparazione e grazie a tutte le persone che ci lavorano e che mi hanno aiutato.”

Infatti, i preparativi per la GSC sono iniziati lo scorso agosto e, dopo tre mesi, in un tempo record, Andrea è partito da Porto Corallo in direzione di A Coruña con una barca preparata e provvista di tutto ciò che potesse essere necessario per affrontare questo viaggio esigente. La partenza è stata a dir poco emozionante sulle note di “Con te partirò” di Andrea Bocelli: “Con te partirò. Paesi che non ho mai veduto e vissuto con te, adesso si li vivrò. Con te partirò su navi per mari che, io lo so, non esistono più, con te io li vivrò.”

Lo skipper italiano partirà veramente alla scoperta di mari ancora sconosciuti: “Ho già partecipato a regate transoceaniche in solitaria ma questo è il mio primo giro del mondo; dunque, sono numerose le tratte che non ho ancora percorso. L’emozione è forte e questo è un momento epico per me. Penso che compiere un’impresa come questa, alla fine del percorso, mi avrà cambiato. Sono avventure che cambiano la vita, in positivo. Fanno apprezzare ancora di più i valori importanti della vita e della famiglia, ridimensionando il proprio punto di vista su molte cose,” confida Mura.

La sua famiglia, la sua squadra e le aziende locali sono veramente il pilastro del suo progetto e Andrea ringrazia chi l’ha supportato ed aiutato ad arrivare sulla linea di partenza: “Nulla sarebbe stato possibile senza il mio team. Grazie a: Francesca Pani e Cristian Schirru della Veleria Andrea Mura Sail Design, Marco Argiolas e Emanuele Argiolas della Tecmar, Franco Amendola proprietario del Marina di Porto Corallo e del Marina di Arbatax, Gigi Deiana direttore del Marina di Porto Corallo e tutto lo staff; Giuseppe Siddi, cantiere Nautico Porto Corallo, Antonello Melis, Mattia Melis, Riccardo Capociuchi costruttore di VdS, Angelo, Carmen e Andrea Fontana, Giacomo Foti e Carmelo Abis. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia sempre vicino a me: a mia moglie Daniela Faranna che è stata la prima a spronarmi ad affrontare questa sfida consapevole di quanto fosse importante per me il giro del mondo, ai miei bimbi Lucas e Marvel e naturalmente a mio padre Sergio.”

Durante il suo viaggio Andrea Mura, socio onorario dell’AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione, vorrebbe veicolare anche un ulteriore messaggio: “Mi piacerebbe promuovere i valori legati alla condivisione, all’altruismo, all’etica e alla fratellanza. Credo che in questo periodo siano valori fondamentali.”

Per questa ragione, Mura curerà particolarmente l’aspetto della comunicazione: “Il racconto della mia sfida è iniziato sin dalla decisione di partecipare all’evento. Abbiamo filmato e documentato tutte le fasi di preparazione della barca, della partenza e delle fasi del viaggio per arrivare ad A Coruña. Una volta iniziata la GSC, con la videocamera portatile Gopro riprenderò quotidianamente il mio viaggio e, grazie al mio team di comunicazione, la CONSEIL Relazioni Pubbliche di Milano, sarà possibile seguirmi costantemente sui miei profili social.”

La partenza di Andrea Mura e Vento di Sardegna da A Coruña è prevista per il 18 novembre e il navigatore italiano non nasconde di partire determinato a competere con spirito agonistico. “Aspiro ad ottenere un buon risultato a questa prima edizione della Global Solo Challenge e sogno di tagliare per primo la linea d’arrivo.”

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