La RAN 630 è una delle regate più dure e, allo stesso tempo, più spettacolari del Mediterraneo. Con le sue 630 miglia teoriche tra Livorno, Porto Cervo, Capri e poi di nuovo Livorno, fa parte del circuito di regate che compongono il Campionato Italiano Offshore. Offre ai regatanti condizioni molto variabili, dai venti forti, alle bonacce, dalle piogge alle giornate di sole intenso. Una sfida che attira molti velisti e che almeno una volta nella carriera di un regatante va affrontata. Riccardo Ciciriello, vincitore assoluto in tempo reale e compensato della scorsa edizione, e detentore del record di percorrenza con 3 giorni, 20 ore, 8 minuti e 58 secondi, ci racconta come è andata a bordo del suo Cookson 50 TestaCuore Race.
È stata la tua prima partecipazione. Che sensazioni ti ha lasciato questa regata?
Per noi è stata una novità, è una di quelle regate che, per chi ama il mare e la vela, una volta finita non si vede l’ora di rifarla. È molto dura e complessa, e proprio per questo affascinante. Durante i tre giorni di navigazione abbiamo trovato ogni tipo di condizione: siamo partiti da Livorno con condizioni di vento e mare molto impegnative, ricordo che il comitato ha dovuto anticipare la partenza alla mattina, proprio per sfruttare una finestra meteo più sicura. La prima parte, verso il nord della Sardegna, è stata tutta di bolina con vento da 15 ai 20 nodi. In prossimità delle Bocche di Bonifacio, con il vento in costante aumento, abbiamo dovuto ridurre le vele, poi però il vento da ovest ci ha permesso di sfruttare tutte le potenzialità della barca e abbiamo iniziato una discesa al lasco verso Capri davvero memorabile, toccando punte di oltre 25 nodi di velocità. Nella risalita verso nord, la situazione meteo è cambiata, il vento è iniziato a calare e a saltare. Malgrado la stanchezza, abbiamo mantenuto la concentrazione sempre alta e siamo riusciti a far camminare la barca e tenerla in velocità. Devo dire che il percorso ci ha messo davvero a dura prova presentandoci qualsiasi condizione, dal mare sostenuto ai cali di vento, dalla pioggia al sole. Ma è una di quelle regate che almeno una volta nella vita va fatta.
La RAN 630 è una regata molto lunga che merita una preparazione attenta. Come la avete affrontata?
Il 2022 è stato il primo anno di regate con il Cookson, una barca decisamente più performante e impegnativa rispetto al Mylius. Abbiamo messo la barca in mare a marzo e abbiamo subito iniziato con la messa a punto e degli allenamenti dedicati. Poi abbiamo partecipato a qualche regata nelle acque di casa e alla Roma per Tutti, che è stato il banco di prova sia per la barca che per l’equipaggio e poi ci siamo presentati sulla linea di partenza della RAN 630 abbastanza confidenti nelle nostre potenzialità. Abbiamo deciso di affrontare la RAN 630 con un equipaggio di 11 persone, divise in tre turni: il primo turno “on”, dedicato alla conduzione della barca, un secondo turno in “stand by” pronto a entrare in aiuto in caso di manovre complicate, il terzo turno in “off” a riposo. La maggior parte dell’equipaggio è formato da un gruppo di amici che da anni ormai naviga insieme, per cui siamo molto affiatati e riusciamo ad adattarci ai comportamenti dei singoli, cosa non scontata, soprattutto in regata quando si aggiunge la componente agonistica.
Dal punto di vista del cibo e dell’acqua come vi siete organizzati?
Per risparmiare sul peso abbiamo preferito utilizzare dei pasti liofilizzati, in modo da garantirci almeno un pasto caldo al giorno e poi “generi di conforto” salati e dolci. Per quanto riguarda l’acqua abbiamo imbarcato solo quella di stazza, mentre per l’uso quotidiano, abbiamo installato a bordo un dissalatore con lampade UV che produce acqua potabile. In regata ognuno ha la propria borraccia che viene riempita all’occorrenza, evitando gli sprechi e soprattutto l’uso di bottigliette di plastica. Inoltre, c’è un notevole risparmio sul peso imbarcato e sullo stoccaggio, nonché un grande vantaggio per l’ambiente.
C’è qualche aneddoto che vuoi raccontarci, accaduto durante la RAN 630 del 2022?
Ci sono tante storie accadute durante la regata che potrei condividere, ma quello che mi piace ricordare è legato alla partecipazione di un componente dell’equipaggio: la sera prima della partenza aveva la febbre e, con dispiacere di tutti, non se la sentiva di partecipare. Invece proprio mentre stavamo mollando gli ormeggi, preso dallo spirito di gruppo e dalla voglia di regatare, è saltato a bordo, dimenticando però in banchina lo zaino con la cerata e, soprattutto, il telefono per avvertire casa che all’ultimo secondo aveva deciso di rimanere con noi. Per quanto riguarda invece l’aspetto tecnico, voglio ricordare la manovra di riduzione delle vele con oltre 25 nodi di vento alla boa di Porto Cervo. Non è stata semplice e ha messo a dura prova tutto l’equipaggio. Però siamo rimasti tutti molto soddisfatti, soprattutto perché è stato un bel lavoro di squadra.
Quali sono i programmi per il 2023?
In questo momento stiamo facendo dei lavori di refitting al Cookson 50 che, purtroppo, non riuscirà ad essere pronto per la prossima edizione. Avrei però il desiderio di tornare alla RAN 630 per difendere il titolo e il record conquistato l’anno scorso, per cui sto prendendo in considerazione varie possibilità, tra cui quella di partecipare con un’altra barca. La mia passione per questo sport è molto forte quindi sono certo che ci rivedrete presto sulla linea di partenza di Livorno.
Facciamo un salto indietro, com’ è iniziata la passione per vela e per le regate?
Non sono il classico velista con una carriera giovanile sulle derive, mi sono avvicinato al mondo della vela e delle regate quando ero già grande. Ho avuto un passato sportivo con le moto e le auto, ma sono sempre stato appassionato di mare. Mio padre aveva una barca a motore e anche io, negli anni, ho posseduto barche a motore, fino al 2010, quando ho deciso di passare alla barca a vela. In qualche modo devo ringraziare mio zio, Angelo Ciciriello, un grande appassionato di vela e regatante con alle spalle molte vittorie di regate lunghe in solitario, che ha iniziato a portarmi con sé in barca. In particolare, ricordo che lo accompagnai in un trasferimento ad Alghero. Così, su due piedi, mi imbarcai senza neanche sapere quanti giorni potevamo impiegare. Alla domanda “Quando torneremo?” lui, burbero, mi rispose con un secco “Non lo so”. Ma quella esperienza mi fece appassionare alla vela e da lì comprai la mia prima barca a vela: un Bavaria 45, con cui partecipai al Campionato Invernale di Salerno. Sono sempre stato una persona molto curiosa e quando mi appassiono a un’attività tendo a farla bene. Passavo il mio tempo libero ad allenarmi, uscire in barca, studiare, e piano piano iniziarono ad arrivare anche i primi risultati. Nel 2016 comprai un Mylius 55 con cui ho continuato a regatare fino a un paio di anni fa, quando ho deciso di dedicarlo solo alla crociera e acquistare una barca solo per le regate, il Cookson 50.
Hai altri progetti velici che bollono in pentola?
Si, c’è un progetto importante ma è prematuro parlarne. Posso solo dire che ho in mente un nuovo Maxi con l’obiettivo di partecipare, non prima del 2024, ad alcune tra le più importanti regate del Mediterraneo, tra cui la RAN 630.
Per coloro che fossero interessati a partecipare all’edizione 2023 della RAN 630, dal 23 aprile al 1 maggio, il Bando di Regata è disponibile sul sito della regata al seguente link: http://bit.ly/3XCp8xs
Per tutte coloro che fossero interessate a partecipare al Female Offshore Mediterranean Championship by RAN 630, dal 23 aprile al 1 maggio, il Bando di Regata è disponibile sul sito della regata al seguente link: https://bit.ly/3k9kU2G